Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia – Albert Einstein
Dentro un camper compatto come Ermanno (4,20 metri di lunghezza per 1,80 di larghezza), ogni centimetro è prezioso. Senza razionalità e ordine, il mezzo si trasforma presto in qualcosa di molto simile a uno sgabuzzino, con oggetti e indumenti sparsi alla rinfusa. A peggiorare le cose, sempre nel nostro caso, c’è un arredamento datato, di colore blu scuro, abbastanza distante dalle esigenze di una famiglia con bambino piccolo al seguito, senza contare i rivestimenti realizzati con un materiale anni ’80 raccapricciante. Per tutti questi motivi, e dato che la partenza per il Canada si avvicina, ho pensato fosse giunta l’ora di rimettere mano all’allestimento e rinnovare – anche dentro – il caro vecchio Ermi.
Non che ci siano chissà quanti mobili, ma il lavoro non manca di certo. Come progetto, verrà ricostruito per forza di cose l’attuale disposizione, questo perché la panca con posto letto lì è e lì deve rimanere (sotto c’è la bombola GPL), idem per il piano cottura con lavandino, installato sopra il serbatoio dell’acqua. Insomma, difficile rivoluzionare l’arredo, ma di sicuro qualche modifica e aggiunta interessante si potrà fare, anche perché la nostra esperienza ci insegna che un mezzo del genere va vissuto all’aperto, più che al chiuso, motivo per cui occorre pensare a piani di appoggio e scompartimenti che comunicano con l’esterno, in modo che i fornelli (ad esempio) o il tavolino per mangiare siano accessibili allungando la mano. L’obiettivo è questo, per raggiungerlo bisogna prima pensare ai materiali.
LEGNO, IMPREGNANTI NATURALI, SUGHERO E LANA DI PECORA
Tenetevi forte perché vi sto per svelare cosa vi potrebbe servire – se vi piace, chiaro – per allestire il vostro minivan o furgone (Ermanno di fatto è un furgone modello Fiat 238). Da parte mia ho scelto materiali naturali non trattati, o dove il trattamento è ridotto al minimo. Di seguito la lista di ciò che si trova online o in negozi specializzati con relativa facilità:
- Pannelli multistrato in abete bianco fenolico: ottimo rapporto qualità prezzo, semplicità di lavorazione, possibilità di taglio su misura direttamente nel grande magazzino. L’abete bianco è uno dei legni più utilizzati per il multistrato, il termine fenolico indica invece la famiglia di resine impiegata per l’incollaggio.
- Sughero in rotoli: si trovano online oppure da Bricoman o ancora da Brico. Spessori differenti a seconda delle esigenze, io ho scelto il 10 mm (1 cm) per rivestire le portiere e le pareti del mezzo. Il sughero è un materiale formidabile: isola dai rumori, dal caldo, dal freddo, dall’umidità. In più, dura a lungo, è ecologico e ha una buona resistenza alle fiamme. Che altro potrei chiedere?!
- Lana di pecora per coibentazione: più difficile da reperire, ma non impossibile. La lana di pecora verrà inserita come isolante fra i pannelli di sughero. Quando ho iniziato a smontare è venuta fuori lana di vetro a volontà, sappiate però che questa, come la lana di roccia, si ottiene tramite metodiche di produzione poco sostenibili, al contrario della lana di pecora che a) è rinnovabile e b) ha proprietà incredibili tra cui l’assorbimento degli inquinanti dispersi nell’aria.
- Impregnante trasparente: quando hai un bimbo piccolo, a certe cose fai più attenzione. Pensare di vivere un mezzo come Ermanno e respirare i famigerati COV (Composti Organici Volatili) rilasciati ad esempio dall’impregnante o dalla vernice applicata al legno, non mi farebbe dormire la notte. Meglio quindi puntare su impregnanti come quelli proposti dal marchio Auro, uno dei pochi a vantare un catalogo di prodotti 100% sostenibili e naturali.
L’AIUTO DI LEILA… E TANTO TANTO OLIO DI GOMITO!
E per quanto riguarda le varie attrezzature? Se avete dato un’occhiata alla nostra pagina sponsor, sappiate che avremo per un mese tutto l’occorrente a noleggio grazie a Leila Bologna, bellissima realtà di cui vi parleremo con calma a breve. Lo scorso week end ho iniziato a smontare il grosso e a Pasqua farò lo stesso. L’idea è di finire entro aprile, primi di maggio, così da avere un ultimo mese per lavori finali al telo del tetto a soffietto (da sostituire) e alla carrozzeria dove emerge in alcuni punti la ruggine. La concentrazione è alle stelle perché oltre all’allestimento bisogna pensare al resto (passaporto di Sebastiano, voli aerei, comunicazione…). Va bene così, le sfide sono impegnative, altrimenti non sarebbero sfide. Organizzare ogni aspetto al centesimo per far combaciare i singoli ingranaggi come in un disegno perfetto: questo è il traguardo finale! Nelle prossime settimane le puntate successive: se avete domande, non esitate!