Insistere è testardaggine. Perseverare è determinazione – Jacinto Benavente
Vorrei partire proprio da questi tre materiali – il legno, il sughero e la lana di pecora – per fare il punto della situazione sul restyling del Fiat 238 Ermanno dopo avervi parlato dell’acquisto dei materiali e dei primi interventi. Sono infatti sempre più convinto, mano a mano che proseguo i lavori e vedo i cambiamenti all’interno del mezzo, di avere fatto la scelta giusta. Eliminati e mobili in legno plastificato, rimossi i rivestimenti di orribile tessuto anni ’80 e gli isolanti in lana di vetro (che chiamarli isolanti è un complimento), ho deciso di basare il restyling su tre materiali “antichi” e tuttavia mai come oggi così necessari. Protagonisti sono il legno grezzo, il sughero e la lana di pecora. Stupendi da vedere e da toccare, per non parlare delle tante qualità in termini di isolamento acustico, isolamento dal freddo e dal caldo, facilità di pulizia dallo sporco, semplicità e velocità di sostituzione. Un allestimento, insomma, naturale e rispettoso dell’ambiente, che in caso di necessità si può sostituire nelle singole parti. Proprio quello che volevamo!
Certo, il costo di acquisto dei materiali è stato più alto del previsto. Un rotolo da 10 metri quadri di sughero spesso 1 cm costa all’incirca 120 euro spedizione compresa, mentre un materassino di lana di pecora spesso 5 centimetri per la coibentazione costa 50 euro. Poi ci sono i pannelli di legno grezzo multistrato di abete bianco fenolico: ad oggi ne ho utilizzati 4, al prezzo di 30 euro l’uno. E la ferramenta? Anche quella ha il suo costo, da non sottovalutare. Resta però il dato di fatto: un allestimento semplice, con materiali molto meno validi, ci sarebbe venuto a costare almeno 5.000 euro + IVA. Qui ne ho spesi appena un decimo, e grazie all’aiuto del nostro supporter Leila di Bologna, la biblioteca degli oggetti, ho risparmiato sul seghetto alternativo e sull’avvitatore automatico, due strumenti obbligatori. Ma vediamo da dove ho cominciato e a che punto sono.
VIA TUTTO, SI RIPARTE DA ZERO E SI LAVORA DELLA GROSSA
Dopo aver progettato, almeno nella mia testa, il restyling di Ermanno, mi sono messo di impegno e ho dato libero sfogo alla mia voglia di distruzione. Via i mobili, via i rivestimenti, via i pannelli di legno, le viti, le squadrette, gli appendini, via le lampadine e la ventola… insomma, via tutto! Qui non ho riscontrato per fortuna grandi difficoltà, se non di fronte a viti arrugginite che ho dovuto strappare con la tenaglia, o a pannelli di legno incollati sul pavimento… via anche loro! L’unica parte rimasta dov’era è la base, sempre in legno, del serbatoio di GPL, attorno alla quale verrà ricostruita a breve la cassapanca (ebbene sì, Ermanno ha la doppia alimentazione a GPL / Benzina). Raggiunto il punto zero, ho iniziato a sagomare i mobili e ritagliare il sughero sulla base degli stampi precedenti.
C’è da dire che lo spazio è poco (appena 17 metri cubi totali rispetto ai 40-50 di un camper tradizionale) ma di lavoro ce n’è davvero tanto. È sufficiente un piccolo imprevisto (un bullone che non viene via, un pezzo di ferramenta sbagliato che tocca andare a ricomprare subito) per perdere ore preziose nel tentativo di rimediare. Eppure qualcosa si comincia già a vedere. La parete in fondo a destra è completata e dà l’idea dello spettacolo che avremo intorno una volta concluso il restyling. Completati anche gli sportelli, che ora, a differenza di prima, sono tutti coibentati con sandwitch di sughero/lana di pecora/sughero. Finiti anche i pannelli della cassapanca e dei sedili, protetti con l’ottimo impregnante Auro a base di materie prime vegetali (di questi prodotti eccezionali e dello sponsor Progettobio che ce li ha gentilmente forniti parleremo a breve in un articolo dedicato).
Nelle prossime settimane intendo concludere la cassapanca e iniziare i lavori sulla parte sinistra, dove ora si trovano la cucina e gli armadietti per gli oggetti. La parte elettrica, ovvero le strip LED interne fornite stavolta dall’ecommerce Mes Retail specializzato nella vendita di lampade e dispositivi di illuminazione di design Made in Italy o Made in Europe, verrà invece gestita per forza di cose dall’elettrauto. Da lui andrò all’inizio della prossima settimana, per questo aspetto e per altri lavori tecnici come il ripristino della massa, il collegamento delle batterie di servizio e della batteria motore con la centralina intelligente iManager, e ancora per isolare cavi e cavetti lasciati a penzolare in giro dopo avere rimosso le varie lampadine e plafoniere di Ermanno. Se non volete perdervi le puntate, vi consiglio di iscrivervi alla newsletter, alle notifiche del sito o ancora meglio alla pagina Facebook. E per qualsiasi domanda, fatevi sotto!
Comments
1 commentoandrea
Mag 9, 2017Cavolo!!!! Complimenti
Rob
Mag 10, 2017Grazie! Presto nuove foto con i progressi del lavoro 🙂