Di una cosa io e Maddalena siamo convinti: la nostra è una vita molto, molto fortunata. Siamo innamorati, siamo in salute, abbiamo un figlio meraviglioso, un camper fantastico con cui abbiamo viaggiato in lungo e in largo, viviamo in un paese che fino a prova contrario non soffre la fame, le conseguenze di una dittatura e via discorrendo. Pensiamo che questa fortuna vada condivisa dove e come ci è possibile, soprattutto nelle piccole cose, nei gesti quotidiani, al di là della retorica e delle azioni eclatanti che poi non trovano riscontro nella realtà di ogni giorno. Perché questa lunga premessa? Perché anche #roadtocanada, fin da subito, ci ha dato modo di riflettere su alcune tematiche delicate inerenti a questo grande viaggio. Fra le tante, la situazione precaria in cui tuttora versano le “indigenous people”, ovvero le popolazioni di indigeni americani disperse fra Stati Uniti e Canada.
Sono tanti, adulti e bambini, uomini e donne, disoccupati (spesso) e lavoratori saltuari, costretti per la gran parte a vivere in riserve prive di ogni servizio e struttura sanitaria. Uno scenario intollerabile, descritto già negli anni ’80 dal nostro connazionale giornalista e scrittore Sandro Onofri nel suo bellissimo Vite di Riserva. Molti non lo sanno, ma gli spettacoli che si tengono in estate nelle riserve indigene sono puro folklore, una forma di esibizione al servizio del turista ignaro di quale sia la triste realtà. Difficile, per noi, unirci alla bolgia e partecipare a un Powwow (festa “tipica”) senza prima essere sicuri che ciò che stiamo vedendo non sia costruito a tavolino. Difficile anche fare finta di niente e superare le riserve senza nemmeno una sosta. Fortuna vuole che Marissa, moglie di mio fratello Marco, sia fondatrice di Aura Freedom International, ONG con base a Toronto, in prima linea nella lotta agli abusi, al traffico di esseri umani e alla prostituzione minorile, sia in Canada sia in Nepal. In questo video si può ascoltare uno dei tanti interventi di Marissa dove si trattano queste problematiche.
Come abbiamo spiegato più volte nel blog, #roadtocanada potrà diventare, grazie al contributo di sponsor e supporter, un documentario di viaggio unico nel suo genere. Chiaramente la spesa è ingente: film maker, attrezzature, viaggio aereo, montaggio… non vogliamo badare a spese, consapevoli di come un prodotto del genere possa trovare felice riscontro all’interno di festival cinematografici e per un largo pubblico. Abbiamo messo in conto dunque di vendere il documentario, una volta che sarà realizzato, sotto varie forme (DVD, formato digitale, ecc), con fasce di prezzo differenti, impegnandoci a donare 1 euro per ogni copia venduta all’associazione Aura Freedom International. Siamo convinti che un gesto del genere non sia niente di clamoroso, anzi, sia solo una piccola goccia in un mare sempre più grande e sempre più salato. Grazie a Marissa e alla sua disponibilità, In viaggio con Ermanno potrà fare del bene a persone tanto distanti eppure umane come tutti noi. Seguiteci e sosteneteci, faremo di tutto per mantenere fede a questa promessa!