Come anticipato alla nostra pagina Facebook qualche giorno fa, vogliamo raccontarvi la nostra bella gita al Museo del Castagno di Zocca (provincia di Modena), con tanto di raccolta delle castagne nei generosi boschi circostanti. Il periodo non poteva essere dei migliori: fine ottobre, con temperature forse un po’ troppo miti per i funghi ma con ancora abbondante presenza di castagne sia sui castagni sia sul tappeto boschivo. Nonostante la strada un po’ impervia, Ermanno non ci ha traditi e con una buona dose di gas ci ha portato a quota 800 metri circa, giusto davanti all’ingresso del museo, in località San Giacomo. In questo angolo remoto dell’Appennino Emiliano è presente anche un antico ostello e, adiacente al museo del Castagno, un’ulteriore sala museale dedicata al borlengo, “pane” povero tipico della tradizione contadina.
Entrambi i musei sono molto piccoli ma custodiscono tantissimi manufatti e accessori originali, impiegati in un passato non troppo lontano per la raccolta e lavorazione delle castagne e per la preparazione del buonissimo borlengo. Nel Museo del Castagno ci sono anche pannelli didattici che illustrano le varie tipologie di castagne nazionali ed estere e filmati video che raccontano la storia di questo prodotto così importante per l’economia delle popolazioni montane. A gestire la struttura è una cooperativa di volontari (i soldi del biglietto d’ingresso – 3 euro – vanno all’Ente Parco Sassi di Roccamalina) che organizza numerosi eventi per adulti e bambini.
Il calendario aggiornato lo potete consultare nel sito ufficiale del Museo del Castagno. Per nostra sfortuna quella domenica – fate attenzione perché il museo è aperto SOLO la domenica – non c’era nulla in programma, ma visto quanto ci è piaciuto il posto e l’atmosfera contiamo di tornarci il prossimo anno, magari a ferragosto quando si festeggia in compagnia mangiando borlenghi, pici e crescentine. E qui apriamo una parentesi fondamentale: la guida del museo, disponibile e gentile nello spiegarvi per filo e per segno le innumerevoli storie legate alla castagna e al borlengo, ci ha illuminati sul vero senso della parola crescentina, che non è un sinonimo di tigella! La prima è infatti la preparazione di farina celebre in Emilia, la seconda è invece il disco di terracotta impiegato per cucinare le crescentine stesse. A viaggiare si imparano sempre un sacco di cose non vi pare?!
IL PARCO AVVENTURA ESPLORARIA E IL PERCORSO ART IN WOOD
Vale la pena venire a Zocca non solo per il Museo del Castagno (e va bene, anche per la casa di Vasco Rossi), non solo per il Museo del Borlengo, non solo, se la stagione è giusta, per i boschi di castagne intorno dove la raccolta è libera, ma anche per due motivi che piaceranno soprattutto a bambini e ragazzi. Stiamo parlando del Parco Avventura Esploraria (qui trovate gli orari) e del percorso Art In Wood, entrambi a pochi passi dai due musei. Del primo vi possiamo dire gran poco perché al momento della nostra visita sembrava chiuso, il secondo è invece sempre aperto in quanto dislocato nel bosco.
Le indicazioni non mancano: a piazzare i cartelli e le sculture in legno ci hanno pensato gli stessi membri dell’associazione che presidia il museo, e devo dire che il lavoro fatto è meritevole. Al contrario di molti altri esperimenti del genere, dove i sentieri sono in cattivo stato e manca la segnaletica, qui si può godere in assoluta libertà delle proposte artistiche sparse nei dintorni, senza pericoli e senza timore di perdersi. Non a caso, nonostante la nebbia e il freddo, c’erano diverse coppie con bimbi al seguito, chiaramente in abbigliamento tecnico da escursione in montagna perché qui, in effetti, si può dire che siamo nel bel mezzo dei monti. Se vi fermate un paio di giorni aggiungete una visita al vicino Parco dei Sassi di Roccamalatina, siamo sicuri che non ve ne pentirete.
E se avete dubbi o domande chiedete pure, buona strada e buona gita!