Se pensi che l’avventura sia pericolosa, prova la routine. È letale – Paulo Coelho
In questo articolo voglio raccontarvi di come Ermanno abbia affrontato salite impervie, curve a gomito, temperature sotto zero e strade scivolose. Sia in Cadore che in Val Pusteria sono state molte le occasioni in cui l’indomabile Fiat 238 ha dovuto sfoderare le sue doti. Penso ad esempio alla via per salire al lago di Misurina, una bella sfida per un mezzo con 37 anni di onorato servizio alle spalle, 4 marce e un sistema di alimentazione a GPL complementare al benzina. Eppure neanche una volta abbiamo temuto per la nostra incolumità, merito anche delle gomme strette che sulla neve, come dimostrano numerosi test, sono decisamente più affidabili. Ma vediamo punto per punto le performance di Ermanno durante i 7 giorni di on the road sulle Dolomiti in zona Cadore (2016) e Val Pusteria (2017).
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TENUTA SU STRADA CON GHIACCIO E NEVE SENZA CATENE
Va da sé che se avessimo usato i nostri ragni per gomme saremmo arrivati dappertutto, ma è altrettanto ovvio che questi supporti si montano solo in condizioni di strada innevata, eventualità che non si è mai verificata né l’anno scorso né quest’anno. Abbiamo quindi guidato sempre e solo facendo affidamento sui 4 pneumatici 6.50, che hanno pure loro parecchi anni alle spalle ma nonostante lo scetticismo dei gommisti tengono botta. Perfino intorno al Lago di Misurina, in zone con un leggero strato di neve compatta (vedi foto di copertina), Ermanno non ha mai ceduto. Del resto immaginate di pattinare su una lastra di ghiaccio: cosa usereste una lamina sottile o una lamina larga quattro dita? Ecco, le gomme di Ermanno sono parecchio sottili, motivo per cui sulla neve hanno molta aderenza!
ACQUA DEL RADIATORE E OLIO MOTORE CON -20 GRADI
La temperatura più bassa che abbiamo affrontato è stata intorno ai meno 10 gradi di giorno e meno 20 di notte. Anche qui devo dire che non abbiamo avuto problemi: per quanto riguarda l’acqua, ci siamo premurati di riempire il serbatoio con liquido antigelo di qualità prima del nostro arrivo, fondamentale per non compromettere l’impianto di raffreddamento. Per l’olio del motore e del cambio la questione si è rivelata più delicata. Qui ho infatti notato che il giorno in cui siamo andati sul Lago di Misurina per il trekking al rifugio Città di Carpi, ebbene, al ritorno il cambio mi dava l’impressione di essere immerso in una sorta di gelatina. Ho l’impressione che l’olio della scatola, tanto era il freddo esterno, fosse diventato semi solido come accade quando si lascia fuori in inverno la padella piena di olio usato friggere. Anche qui in ogni caso è bastato mettere in moto e fare qualche chilometro!
ACCENSIONE A GPL DOPO UNA NOTTE AL GELO
Come sapete se avete letto l’articolo sulle candele non schermate per impianto GPL, sono molte le credenze e i luoghi comuni intorno a questo sistema di alimentazione. Uno riguarda l’impossibilità di partire a GPL con temperature sotto zero, in quanto più difficoltoso e anche rischioso in termini di usura. Niente di più fantasioso! Se si usano, come nel nostro caso, candele non schermate, l’accensione a GPL è possibile in ogni condizione, anche dopo 2 o 3 giorni consecutivi al freddo e al gelo. Chiaro che batteria, contatti elettrici, alternatore, motorino di avviamento e altri componenti devono essere in ordine, ma vi garantisco che siamo partiti sempre al primo colpo a GPL e mai una volta abbiamo usato il vecchio sistema di “tirare l’aria” e partire a benzina. A breve, per la cronaca, mi piacerebbe testare le candele al platino, costosette ma a quanto pare in grado di durare molto di più. Nel caso, vi terrò aggiornati.
BILANCIO FINALE DEL NOSTRO VIAGGIO IN MONTAGNA
Quelli che vi ho elencato sono gli aspetti più importanti per guidare in sicurezza, anche perché la tecnologia di Ermanno è davvero basilare, motivo per cui è difficile si possano verificare problemi o guasti. Immaginate di guidare un trattore, più o meno con Ermanno è lo stesso (perfino il rumore del motore è simile). A parte questo, il bilancio finale del nostro viaggio in montagna (in realtà due, in Cadore nel gennaio del 2016 quando ancora non esisteva il blog e in Val Pusteria il mese scorso, gennaio 2017), è senz’altro positivo. Comfort di guida, poca elettronica, dimensioni compatte e gomme strette hanno resto gli spostamenti facili e senza pericoli. Senza contare che un mezzo che al massimo raggiunge i 100 km in rettilineo (40 in salita) riduce di parecchio il rischio di incidenti. Alla faccia del “progresso”!