Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile – San Francesco d’Assisi
Il primo articolo su quella che allora era solo un’idea campata in aria risale a marzo del 2019: Camper gas free: dalla teoria alla pratica. Un post abbastanza sgangherato in cui delineavo a grandi linee le mie idee per eliminare il gas dal camper. Rileggendolo ora viene quasi da ridere, ma alcune intuizioni erano corrette, come la necessità di una pentola elettrica in alternativa al piano cottura a induzione (molto più energivoro), o come il fatto di puntare sulla batteria al litio di tipo LiFePo4. Vero: stanno arrivando batterie ai diamanti, batterie al grafene e supercondensatori, ma il quadro più o meno è lo stesso. Le LiFePo4 potrebbero essere il primo sistema che ci permette di viaggiare liberi al 100% dalle bombole e dalle taniche di gasolio, eliminando il gas e il carburante per cucinare e scaldare l’acqua (e per come la vedo io anche per il riscaldamento degli interni). Come riuscirci? Bella domanda. In termini pratici me lo sto chiedendo anche io. Questo che affronteremo a breve in montagna sarà il viaggio di prova per cominciare a rodare il sistema. E dato che il blog, per tutto il 2022 e parte del 2023, sarà dedicato a questa sfida senza precedenti, è opportuno che inizi a fornire qualche dato e condividere alcune riflessioni per me essenziali. La posta in gioco è altissima e vorrei essere più chiaro e onesto possibile con tutti voi che ci seguite. Iniziamo quindi dalla terminologia.
Indice dei contenuti
DIFFERENZE FRA GAS FREE, OFF GRID E IMPATTO ZERO
“Ah, ma se volevi essere ecologico, allora dovevi usare la bici”. Questa è una critica abbastanza frequente su Facebook e Instagram, i due canali dove per ora sono venuto allo scoperto con il proposito di eliminare il gas (per YouTube ci arrivo, sono un po’ più lento e prudente). La risposta, per me ovvia, è che io non sto sostenendo che il gas free equivale all’ecologia.
Distinguiamo tra queste definizioni:
- GAS FREE: riuscire a eliminare il gas dal van/camper, almeno per ciò che riguarda il riscaldamento dell’acqua e la cottura del cibo. Fin qui ci stiamo arrivando piano piano un po’ tutti, compresi alcuni miei colleghi blogger / YouTuber. Avendo un furgone molto piccolo, io vorrei essere gas free anche nel riscaldamento, per cui no gasolio, no benzina, no propano e no butano: solo energia elettrica “pulita”.
- OFF GRID: obiettivo ancora più difficile da realizzare, se consideriamo la modalità gas free. Perché oltre a eliminare il gas e il gasolio per tutto ciò che esula dalla trazione, parliamo di staccarsi anche dalle colonnine del campeggio. In questa prospettiva, credo che un risultato auspicabile sia un’indipendenza da colonnine in gas free di 48-72 ore (scenario in cui non si ha nessuna possibilità di ricarica e ci si sposta con il mezzo dopo 2-3 giorni di sosta).
- IMPATTO ZERO: qui nemmeno mi addentro, limitandomi semmai a usare l’espressione “impatto minimo”. Più di uno ha rilevato giustamente che il dispiegamento di pannelli solari, batterie al litio, inverter, regolatori di carica, pellicole riscaldanti e quant’altro alla fine provoca più inquinamento dell’uso di una stufa e di “un po’ di gasolio” per scaldarsi e cucinare. Non sono del tutto d’accordo, ma per rispondere con dovizia di particolari rimando al paragrafo successivo. Sul discorso dell’impatto zero, io vorrei usare solo energia pulita, cioè energia da fonti rinnovabili E da risorse che comunque il mezzo utilizza (vedi l’alternatore) e che altrimenti finirebbero nel nulla (un piccolo spreco moltiplicato per milioni di camper in circolazione). Questa non sarà la soluzione definitiva, ma è senz’altro un modo per ridurre al minimo l’impatto in viaggio.
L’ELETTRICO E’ MEGLIO DEL GAS? LE (MILLE) RAGIONI DEL SI’
Dicevamo sopra dell’impatto zero, e del dispiegamento (inevitabile) di fonti di produzione di energia pulita. Chiaro: se noi paragoniamo l’inquinamento prodotto dal gas o dal gasolio con l’inquinamento prodotto dagli apparecchi montati sul camper o sul van, eliminare il gas diventa poco vantaggioso dal punto di vista ambientale. Ma questo vale se consideriamo solo la parte finale del processo. Sarebbe come domandare a un bambino chi è più grande e pericoloso tra un elefante e una scimmia mostrandogli solo la coda: potrebbe rispondere l’uno o l’altro in maniera del tutto indifferente. Per stimare, quantomeno a grandissime linee, il vero impatto del gas e confrontarlo con l’elettrico (litio, cobalto, rame, ecc):
Dobbiamo confrontare LE DUE FILIERE, non il solo acquisto della bombola del gas dal ferramenta o della tanica di gasolio dal benzinaio.
Mi spiego meglio (sono anni che ci ragiono, credetemi). Per semplificare la questione scriverò le ragioni più note e meno note in forma di elenco. Non sono mille ma sono molte:
- petrolio e gas devono essere TRASPORTATI da un punto A a un punto B. Questo non possiamo ignorarlo: batterie, pannelli solari, inverter e altri accessori, una volta installati nel nostro camper o van, rimangono al loro posto per almeno 5 anni, ma io azzarderei anche 10 con i dovuti accorgimenti. In questi 5-10 anni nessun ferramenta riempirà per noi il suo deposito di bombole, nessun autista di autocisterne guiderà da un punto di stoccaggio a un benzinaio aumentando il traffico e inquinando con il suo vecchio camion, nessun produttore di taniche o di bombole di propano / butano consumerà acciaio, ferro e plastica, NESSUN RIFIUTO VERRA’ PRODOTTO (quantomeno fino allo smaltimento dei nostri componenti).
- petrolio e gas DEVASTANO l’ambiente da DUE SECOLI, nel senso che il gasolio che noi utilizziamo per scaldare la dinette o l’abitacolo è arrivato nel nostro serbatoio perché qualcuno, decenni o secoli fa, ha realizzato un metanodotto o gasdotto devastando foreste e aree marine (in parte abitate da popoli nativi, se vogliamo dirla tutta). Litio, cobalto e altri materiali hanno sicuramente un impatto nel momento dell’estrazione, ma poi per il loro trasporto si usano camion o treni che male che vada bucano una gomma o deragliano. Avete presente cosa succede quando affonda una petroliera? Sono andato a leggermi la voce Disastro Petrolifero su Wikipedia:
Non è facile stabilire la quantità di idrocarburi che si perde ogni anno in mare, tuttavia le stime di tali perdite sembra che si aggirano su una media di 4 milioni di tonnellate l’anno per tutto il pianeta e di 600.000 tonnellate per il solo Mediterraneo.
Dopo aver strabuzzato gli occhi, ho cercato di calcolare quanto spazio occupano 600.000 tonnellate. Qual è il peso approssimativo del Lago di Garda? Parliamo di 49 km cubi di acqua, pari a 49 mila milioni di litri, pari a 49.000.000 di tonnellate (1 litro = 1 kg). Ebbene, ogni anno riversiamo nel Mediterraneo più di 12000 Laghi di Garda di petrolio. E questo da decenni. E aggiungo: NON ESISTONO LITIODOTTI che perdono litio, mentre esistono metanodotti che perdono petrolio in mare aperto, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto!
- la produzione di gasolio e benzina è all’insegna dello spreco, perché per ogni litro di greggio si ottiene il 65% circa di carburante. Come si legge in rete:
Un barile di greggio (circa 159 litri), una volta raffinato, produce circa 19 galloni (circa 72 litri) di benzina per motori, e 10 galloni (circa 38 litri) di gasolio, nonché altri prodotti petroliferi.
Aggiungo, come scritto sopra, che una volta prodotti, benzina e gasolio vanno trasportati… usando nella stragrande maggioranza dei casi altra benzina e altro gasolio! Il litio delle batterie si esaurisce, lo so, la resa dei pannelli solari anch’essa diminuisce, ma molte aziende stanno già investendo nel ricellaggio e nel recupero delle celle esauste e dei pannelli solari, cosa che potrebbe rivoluzionare il mercato delle auto elettriche e non solo. Un litro “bruciato” di benzina equivale a un litro di risorsa che svanisce nel nulla, e non ha modo di essere recuperato. Un kg di litio lo possiamo recuperare, e forse un giorno senza nemmeno bisogno di usare nuovo litio. Vedi anche notizie come questa:
Tesla ricicla il 92% delle sue batterie con l’impianto in Nevada
- il gas e il gasolio inquinano due volte (l’elettrico una sola), dato che entrambi vengono bruciati nel momento in cui accendiamo una stufa o un riscaldatore, sviluppando molecole dannose in primo luogo per la nostra salute, e in seconda battuta per il clima (i famosi gas climalternanti come ozono, anidride carbonica, ecc). E anche se un Webasto, da solo, consuma poco, dobbiamo sempre ragionare in termini assoluti: con un parco mezzi di svariati milioni di veicoli fra camper, furgoni, motorhome, ecc, ogni anno se ne vanno letteralmente in fumo quantitativi di benzina e gas che forse, già oggi, potremmo evitare. Quando accendo la mia stufa elettrica o le mie pellicole riscaldanti sul pavimenti, non emetto un grammo di gas a effetto serra, e questo per anni, non per qualche mese.
QUANTO E COME INCIDONO LE ABITUDINI DI VIAGGIO
Viste le differenze salienti (almeno per come le sto valutando io) sull’inquinamento presunto del solo elettrico, passiamo a un altro punto fondamentale, e cioè le abitudini di viaggio. Se vogliamo considerare anche il sistema di riscaldamento, eliminare il gas non credo sia ancora fattibile per camper di una certa dimensione, né per chi sta fermo molti giorni di seguito. Noi, in quattro, siamo abituati a usare il van soltanto per mangiare o per dormirci la sera: l’anno scorso in Corsica ci siamo spostati quasi ogni giorno, con 2-3 ore di strada fra una tappa e l’altra, pari a una generazione di energia stimata (in estate) in circa 140-210 ah a 24 volt. La capienza di una batteria al litio da 2 kWh. Ogni giorno quindi avremmo avuto 2 KWh di energia a 24 volt, o addirittura 4 KWh a 12 volt. Per l’estate, dove nemmeno serve il sistema di riscaldamento, vuol dire eliminare del tutto il gas!
In inverno la sfida è più difficile, ma non impossibile. Se, come accade nei nostri viaggi, ci si sposta ogni 48-72 ore, e se si integrano sistemi di ricarica alternativi ai classici pannelli solari (sistemi come quelli che ho in mente di testare, due in particolare) allora anche in condizioni non favorevoli l’energia minima necessaria per campare si potrebbe riuscire a produrla, fermo restando che alla peggio basterebbe andare in camping o in area sosta (v. differenze tra gas free e off grid nel paragrafo introduttivo). Quindi, per come la vedo al momento, eliminare il gas può essere un obiettivo verosimile per van piccoli e per chi, come noi, vive il mezzo più all’esterno che all’interno: se con i bambini stare dentro un minivan per più di un paio d’ore, di giorno, è fuori discussione, con un cane e una moglie che lavora tutto il tempo a computer, bè, la sedentarietà è più probabile.
LA QUESTIONE CENTRALE: CAMBIARE PARADIGMA
C’è però un ultimo punto che forse, rispetto ai precedenti, è ancora più importante. Per facilitarmi la vita lo chiamo paradigma. Fino ad oggi abbiamo usato la terra e le sue risorse come fossero carta igienica: premendo un pulsante accendiamo il riscaldamento in casa alla temperatura che vogliamo, girando una chiave avviamo il motore e arriviamo dove ci pare, pagando un biglietto voliamo a migliaia di metri di altitudine per raggiungere l’altro lato del globo, entrando in un supermercato ci riforniamo di cibo, eccetera eccetera eccetera. Questo è il nostro attuale paradigma. Un paradigma fondato sullo spreco e l’ingiustizia sociale (per un supermercato che apre, qualche piccolo negozio chiude o entra in sofferenza, Amazon docet). Ecco, questo paradigma non è IL paradigma, bensì il NOSTRO OCCIDENTALE paradigma: nel corso della storia ha occupato due secoli scarsi, suppergiù dai primi decenni del 1800 a oggi. Il paradigma DOMINANTE è stato un altro, quello vissuto dagli antichi greci, dagli antichi romani, dai barbari, dalle città medievali, da quelle rinascimentali… da tutti tranne noi: e da tanti ancora oggi in tutto il mondo.
Un paradigma che definirei frugale, in base al quale non hai sempre acqua caldaper lavarti, o energia per scaldarti e ricaricare il tuo PC di ultima generazione, o acqua per il bucato… un paradigma che coinvolge ancora milioni di persone, in Africa, Asia, Sud America… e on the road. Ecco, è qui che dobbiamo tornare, ed è qui che la nostra civiltà (e il mio piccolo pubblico) si spaccherà in due: da una parte chi non accetterà mai che la festa è finita, e con lei lo scialacquare di risorse ai danni del pianeta, dall’altra chi invece, come sto provando a fare io, sarà disposto a cambiare paradigma, e tornare con i piedi per terra, consumando quello che c’è, e cavandosela in altri modi quando quel “comfort” viene meno. Che non vuol dire certo patire il freddo o la fame, quanto piuttosto essere organizzati per avere sempre delle alternative a basso impatto (accendere un fuoco di tanto in tanto quando la batteria è scarica, per esempio, vedi le stufe a legna che vanno molto nel mondo dei vanlifer). Insomma, la festa va un attimo ridimensionata, ed è bene iniziare subito.
ELIMINARE IL GAS PER SOSTITUIRLO CON… COSA?
Se sei arrivato fin qui avrai una domanda che ti assilla. Una domanda a cui purtroppo ancora non ho risposta. Con che cosa possiamo sostituire il gas? Amico mio, al momento non lo so, o meglio: posso solo ipotizzarlo. Nessuno ha mai avuto questa idea malsana. Credo che alcuni ci stiano provando, ma gli esperimenti in questo senso si limitano alla trazione, con un pacco batterie al litio dai costi e dalle dimensioni esagerate. La mia strategia è differente e prevede:
- 2 batterie LiFePo4 a 24 volt da 250 ah l’una, per un totale di circa 10 Kwh (sotto uno solo dei nostri sedili dovrebbero starci) [da installare, per ora ho una batteria da 250 ah a 12 volt]
- inverter con soft start a 24 volt da 3000 watt [da installare]
- set di pannelli solari flessibili, per un totale di 200 watt (non me ne servono di più, confido piuttosto nell’alternatore) [installato in parte]
- 1 regolatore di carica per gestire il primo gruppo di pannelli solari [installato]
- 1 regolatore di carica per gestire il primo gruppo di pannelli solari [da installare]
- turbina eolica verticale da 200 watt [da installare]
- pellicole a infrarossi 12 volt sotto il pavimento [installate]
- pannello radiante a infrarossi [da installare, per ora ho una stufa elettrica da 600 watt]
- Sterling power battery to battery charger a 24 volt da 70 ah
- batteria mobile di supporto del tipo power bank da almeno 3 Kwh di energia nominale a 12 volt [da installare]
- altri sistemi di ricarica che sto ancora valutando
La soluzione dunque sarebbe una buona riserva di energia (le 2 batterie del van) che viene ricaricata SOPRATTUTTO in movimento, grazie agli ampere forniti dall’alternatore (tramite Sterling Power a 24 volt). Più una batteria mobile di supporto che si ricarica anche all’esterno del van, ad esempio con pannelli solari extra o con… bè, lo vedrete in corso d’opera! Tutto questo secondo me non è eccessivo, perché in un camper alimentato normalmente a gas avete comunque più della metà di questa roba (pannelli solari, regolatore, batteria, ecc). Gli infrarossi credo siano il sistema migliore per il riscaldamento, perché consumano veramente poco e scaldano benissimo in tempi ragionevoli. Attendo anche qui di darvi riscontro appena avrò dati concreti in mano.
Che altro aggiungere? Nella vita mi sono tolto già parecchie soddisfazioni, e ora entro nella fase degli sfizi. Uno sfizio, se così vogliamo chiamarlo, sarà rendere Ermanno gas free e possibilmente off grid entro la fine del 2022. Mancano 12 mesi da adesso, e il primo test controllato in campeggio è fra pochi giorni. Se l’obiettivo di scaldare il van con 600 watt di stufa e 1.000 watt di pellicole riscaldanti andrà in porto, sarà già un ottimo inizio.
Comments
1 commentoGilberto
Gen 14, 2022Molto interessante..
Condivido……
Sandro
Gen 14, 2022Ciao Roberto, encomiabile su tutto, però la matematica non è un’opinione! 1 km cubo corrisponde a 1000 alla terza… mille milioni di mc!
ROBERTO ZAMBON
Gen 17, 2022Accidenti, vuoi dirmi che ogni anno riversiamo 12.000 laghi di Garda? Mi sa che il mio è un calcolo troppo ambizioso… se vuoi ricontrollare e dirmi la tua mi fai una cortesia! Grazie della segnalazione, ho corretto, forse sbagliando di nuovo…