Si guarda solo avanti, alla presunta meta, e non ai lati, dove scorrono quegli attimi per cui vale la pena intraprendere il viaggio – Daniel Glattauer
A volte il viaggio per arrivare a destinazione è più bello e piacevole della destinazione stessa. È il caso del ghiacciaio Stubai, un luogo che abbiamo visitato durante il nostro ultimo road trip in Austria, partendo nientemeno che dalla città di Innsbruck. Sebbene si possa arrivare fino a sotto la funivia anche in auto, moto o camper, abbiamo deciso per una volta di lasciare Ermanno a riposo e goderci il tragitto con i mezzi pubblici. Abbiamo quindi parcheggiato il nostro minivan poco fuori dal centro storico, presso una delle prime fermate del “trenino rosso” dello Stubai (in austriaco Stubaitalbahn). Da qui si è aperto un paesaggio di straordinaria bellezza incastonato in una porzione della valle dello Stubai. Nella cartina qui sotto potete vedere il percorso approssimativo prima in trenino e poi in pullman, dai dintorni di Innsbruck al ghiacciaio.
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LA PRIMA TRATTA CON IL TRENINO ROSSO DELLO STUBAI
Se avete bambini (o se vi ricordate di esserlo stati) sono sicuro che coglierete l’occasione di avvicinarvi al ghiacciaio dello Stubai a bordo del mitico trenino rosso che dal 1904 continua come un vecchio mulo a prestare il suo servizio di trasporto pubblico. La tratta parte dal centro di Innsbruck in quanto il trenino si configura di fatto come una tranvia urbana ed extraurbana. Io vi consiglio però per comodità e costi, soprattutto se avete la macchina, di uscire dalla zona centrale in modo da evitare di pagare uno sproposito il parcheggio. Subito fuori troverete ad esempio le fermate (ce ne sono più di una) di Natters e Mutters. Qui il parcheggio è gratuito e anche se avete un mezzo ingombrante lo spazio non manca. Eccovi lo screenshot della fermata da Google Street View di Mutters.
Il treno costa 10 euro a biglietto, ma nel nostro caso la macchinetta era rotta e lo stesso autista ci ha detto di lasciar perdere (a proposito della precisione austriaca). Per i bambini fino a 4 anni mi pare invece che sia gratuito, ma vado a memoria, in rete non ho trovato nulla. I posti sono comodi, la vista magnifica, e se avete una mountain bike potete anche caricarla in uno dei vagoni senza essere guardati di traverso. Per il resto gli orari del trenino Stubai li trovate online sotto forma di listino (questi per il 2019, ma visto che li aggiornano ogni anno controllate anche la pagina di riferimento del sito Stubai.at cliccando la scheda Fahrplan Stubaitalbahn). La durata del viaggio da Mutters è di circa mezzora. Ricordatevi la fotocamera!
LA SECONDA TRATTA CON IL PULLMAN 590 DA FULPMES
Il capolinea del trenino rosso è a Fulpmes, graziosa località a metà strada fra Innsbruck e il ghiacciaio. Da qui dovete dirigervi a piedi (o con un primo pullman, ma anche a piedi ci mettete poco), fino alla fermata 590 sempre a Fulpmes nell’area più centrale del paesino. Considerate che il pullman 590 parte da Innsbruck, per cui se non volete prendere il trenino potete arrivare qui anche con questo mezzo. Sempre nella pagina del sito Stubai trovate nel caso gli orari aggiornati. Qui sotto vedete la foto della fermata.
Per il biglietto siamo se non sbaglio su 7-8 euro a persona. Se avete la card Stubai pagate molto meno. Attenzione perché il tragitto è piuttosto lungo, intorno ai 40 minuti per arrivare fino all’ultima fermata Neustift St. Mutterbergalm. Il nome della localit・ raggiunta dal pullman ・ appunto Mutterbergalm. La stazione di partenza per il ghiacciaio si trova qui. Per chi viene in auto in questo stesso posto c’・ anche un ampio parcheggio (dove fra parentesi dormire la notte se siete in camper).
LA SALITA AL GHIACCIAIO STUBAI IN FUNIVIA
Ok, ce l’avete quasi fatta! Se come noi siete arrivati fin qui, il più è andato, ma ricordatevi che era forse la parte migliore. Non che il ghiacciaio sia male, però in estate bisogna tenere presente che le condizioni in cui versa questo gigante buono sono pessime e stanno peggiorando di anno in anno per colpa dell’uomo (occidentale) e degli effetti del cambiamento climatico. Lo spettacolo che si è parato dinanzi ai nostri occhi era piuttosto tetro. Pezzi di neve “vecchia” e sporca qua e là, un caldo da stare in maniche corte e – la cosa che più mi ha impressionato – fiumi di acqua provenienti dal ghiaccio…
In altre parole il ghiaccio si stava letteralmente dissolvendo sotto i nostri piedi mentre ci camminavamo sopra. A detta della cassiera della grotta di ghiaccio (una delle poche attrattive in quota oltre al mammut), fino agli anni ’90 la gente scendeva con gli sci in questo stesso periodo (fine giugno) dalla stazione a monte alla stazione a valle, cioè dove abbiamo preso la funivia!
Deciso più che mai a boicottare gli impianti sciistici, ho voluto comunque arrivare almeno alla stazione intermedia per raccontarvi di questo bel ghiacciaio in agonia, sperando che i nostri figli e nipoti sapranno trovare una soluzione per salvare il pianeta. Le funivie da prendere sono tre, le prime due vi portano su quasi fino alla vetta, mentre l’ultima compie un piccolo tragitto che potete percorrere con scarponcini adeguati anche da soli in circa 30-40 minuti. Abbiamo visto dei temerari genitori con figli adolescenti abbarbicarsi dalla stazione più bassa fino in alto a piedi, ma li abbiamo incrociati di nuovo qualche ora dopo e sembravano piuttosto provati. Credo sia una scarpinata di svariate ore, almeno tre o quattro.
Se volete prendere la funivia, il prezzo varia in funzione della quota e del tipo di salita (solo salita o salita e discesa). Il listino aggiornato lo trovate alla pagina del sito www.stubaier-gletscher.com. Vi segnalo in particolare le due alternative principali:
- Salita/discesa Eisgrat o Gamsgarten, 2.900/2.600 m (quella che abbiamo preso noi) ——– costo 22,40 euro, gratis per bambini fino a 9 anni
- Salita e discesa Schaufeljoch, 3.165 m (la completa) ————– costo 27,70 euro, gratis per bambini fino a 9 anni
E una volta su? Bè, per questo mi sa che trovate già parecchie info online. L’attrattiva principale in estate è la grotta di ghiaccio, ma per i bambini c’è anche il mammut, una sorta di gigante gioco in cui salire su per le zampe e scivolare all’interno della proboscide. Non dimenticate che anche in estate vi occorrono scarponcini da trekking e calzettoni, eviterete così di scivolare e ritrovarvi pieni di neve molliccia. A questo punto non vi resta che organizzare il viaggio e cercare di rispettare la montagna: per quanto mi riguarda ho deciso da quest’anno di non sciare più, soprattutto dove usano cannoni da neve. Un piccolo gesto che spero possa essere preso di esempio da altri. Buona strada!