Il Grande Nord ha un fascino unico nel suo genere. Parole come “Circolo Polare Artico”, “aurora boreale” o “Lapponia” evocano immagini di paesaggi spettacolari, caratterizzati da temperature estreme, strade desolate e natura selvaggia. In questo ambiente solo in apparenza ostile all’uomo si è avventurato più di una volta Elia Bertozzi, padre di famiglia, viaggiatore, instancabile sognatore e appassionato di van. In compagnia del suo inseparabile Westfalia James Cook, Elia ha raggiunto Capo Nord e da questa esperienza ha tratto un libro di racconti e ispirazioni. Senza anticipare nulla, lascio la parola a Elia, ringraziandolo per avere condiviso con noi spunti, riflessioni e immagini a dir poco superbe.
Benvenuto Elia, piacere di averti fra i partecipanti alla nostra rubrica di Interviste on the road. Hai voglia di presentarti ai lettori del blog?
Ciao a tutti! Il piacere è mio.
Mi chiamo Elia Bertozzi,
ho trentatré anni, sono residente in un paese nel bellissimo entroterra riminese. Da sempre sono un viaggiatore, per lavoro o per passione, cerco di stare il più possibile in movimento e quando non posso farlo fisicamente, viaggio comunque con la mente. Sono appassionato di fotografia, riflessioni, scrittura, manodopera, amo il contatto con la natura e l’avventura. Sono molto curioso e fantasioso a tal punto da non trovare spesso la strada di ritorno per il mondo reale. Eterno visionario e sognatore, cerco da sempre di tenere per mano il mio “io bambino” che coraggiosamente mi accompagna in ogni momento della mia esistenza, mi permette di vedere il mondo da un punto di vista molto differente: meno razionale e più spontaneo.
Sono padre di una splendida bimba di cinque anni di nome Emily che, anche lei, ha la passione per il viaggio in furgone, lo considera, infatti, una piccola seconda casa, ed anche un meraviglioso spazio ricreativo. Lì nascono le nostre avventure più incredibili, reali o immaginate. Che furgone possiedo vi domanderete?
Ebbene, possiedo un Westfalia James Cook del 1997, acquistato con non pochi sacrifici, ma è fondamentale per le mie e nostre avventure, sì, perché è il “mezzo” con cui ho realizzato buona parte dei miei sogni.
Come anticipato dall’introduzione ti abbiamo conosciuto via Facebook, anzi, a dire il vero ci hai scritto tu per primo. Da quando esiste la tua pagina?
La mia pagina Facebook “Elia Bertozzi – Riflessioni Fotografiche” è piuttosto recente, infatti nasce a gennaio 2020.
Inizialmente pubblicavo contenuti sul mio profilo personale, piccole riflessioni e foto di momenti o viaggi, commentati sì e no da qualche amico/a, ma niente di più.
Improvvisamente, durante il mio ultimo viaggio in Lapponia nel novembre 2019, le cose sono cambiate notevolmente perché il pubblico aumentava a dismisura a tal punto da avere il profilo personale saturo di amicizie e tante altre ne continuavano ad arrivare.
Erano veramente tantissime le persone che mi contattavano: chi voleva leggere i miei pensieri e le mie riflessioni, chi voleva vedere le foto del mio viaggio, chi voleva fare un saluto, chi aveva consigli e raccomandazioni da darmi e chi voleva esprimere il suo pensiero riguardo alla mia straordinaria avventura. E’ stato fantastico ricevere tutto quel calore, soprattutto in quel freddo così agghiacciante!
Quando mi accorsi che il profilo personale era giunto alla soglia limite delle 5000 amicizie, decisi appunto, di aprire la mia pagina Facebook che, in pochissimo tempo, ha raggiunto un discreto interesse continuando tuttora a crescere! Sono veramente molto contento e grato di questo. Come da titolo: “Riflessioni Fotografiche”.
I miei contenuti sono molto vari: pubblico storie e momenti della mia vita quotidiana, racconti, riflessioni personali, avventure a bordo del mio furgone, il piacere nel riscoprire le piccole cose, l’importanza del tempo e di ogni attimo che lo compone. Ogni post è arricchito da bellissimi scatti che ho fatto personalmente, fotografie semplici ma dirette che vanno comunque interpretate, capite e che possono in qualche modo accendere la vostra più incredibile fantasia. Scatti dai risvolti emblematici, che mi hanno lasciato qualcosa dentro, e sono certo che lasceranno qualcosa anche dentro voi. Momenti che mi hanno segnato e in qualche modo fatto riflettere, tirando fuori emozioni contrastanti di ogni tipo. Un Big Bang di emozioni.
Un vero e proprio viaggio con l’Autore.
Se leggete qualche mio racconto dalla mia pagina Facebook, o se in particolar modo, avete la possibilità di leggere il mio libro che è una raccolta di diciassette racconti e riflessioni sul mio ultimo viaggio in Lapponia, vi sembrerà a tutti gli effetti di essere lì con me, in quei meravigliosi luoghi e momenti, emozione dopo emozione. Ci tengo a precisare che non sono un fotografo. Gli scatti per me sono solo un “ferma tempo” senza troppi tecnicismi, un modo per rubare un po’ di tempo al tempo e conservare con cura quei momenti così semplici e per me, tanto importanti. Mi rendo conto che probabilmente osservo molto più con la mente che con gli occhi; questo perché mi piace “vedere” le cose da un altro punto di vista rendendo possibile ciò che, a uno sguardo normale, sembra impossibile.
Perché hai scelto di trasformare la tua passione in un progetto digitale? Semplice curiosità, amore per la scrittura o altro?
Mi piace molto condividere con le persone quello che penso, quello che sento, quello che vedo, senza paure e senza vergogne.
Preferisco interagire di persona ovviamente, ma non sempre è possibile raggiungere tutti, e qui entrano in gioco i social.
Possono essere uno strumento molto importante se usati correttamente, ma possono anche essere una potente arma di “disinformazione” di massa, se usati impropriamente.
Non sono stato però, sempre così propenso alla condivisione, soprattutto sui social. Inizialmente, preferivo non esprimermi molto pubblicamente, più che altro perché pensavo non interessasse a nessuno quello che avevo da dire. Poi a un certo punto, mi sono detto: “Agli altri non interessa, ma a te sì. Devi scrivere per te stesso” e così feci. Era diventato una sorta di diario: scrivere e condividere i miei pensieri mi faceva stare bene e mi ha permesso di superare quei momenti non proprio felici della mia vita, riacquistando lentamente la mia autostima. Per quanto possa sembrare assurdo, è stata per me una piccola terapia. Piano piano con dedizione ed entusiasmo, unito a un grandissimo impegno lavorando su me stesso, con introspezione e solitudine, ho intrapreso un incredibile viaggio nei miei più profondi abissi, dove mi sono dovuto perdere e riperdere più volte per ritrovarmi. Tutto il resto ha preso forma quasi da solo, come conseguenza.
Il mio viaggio con me stesso non si può dire che si sia concluso: sono alla continua scoperta di un “me” che evolve continuamente, molto rapidamente e questa meravigliosa ricerca, non finirà mai. Con questa consapevolezza sono entrato nell’ottica di condividere per poter ampliare la mia curiosità, conoscenza e esperienza. Ognuno di noi ha qualcosa da raccontare, insegnare e allo stesso tempo qualcosa da ascoltare e imparare dagli altri. Un fantastico “loop” di esperienze.
Mi piace lasciare un’impronta dentro le altre persone e ricevere, io stesso, impronte dagli altri. Ognuno di noi lascia tracce più o meno profonde, ma comunque sono la testimonianza di un passaggio nella nostra esistenza. Siamo fatti di esperienze e influenze, che ogni giorno collidono con la nostra vita, realtà che si mischiano alla nostra. Se siamo quello che siamo è anche grazie a questo, nel bene o nel male.
Parlaci del tuo camper van: quali sono i suoi punti di forza?
Il James Cook è un mezzo eccezionale e nonostante i suoi ventitré anni, mantiene ancora piuttosto alta la sua fama. Tantissimi sono stati gli accorgimenti adottati dagli ingegneri dell’epoca, come ad esempio: il doppio pavimento, le tubazioni dell’acqua affiancate ai condotti del riscaldamento, serbatoi acque chiare, grigie e nere posizionati all’interno, così come le due batterie servizi. Frigo a pozzetto a 220v o 12v. Riscaldamento cellula a gasolio… il gas, lo utilizzo solo per i fornelli e il boiler, abbattendo drasticamente il peso delle bombole.
Il bagno, con doccia è un involucro a sé, in questo modo aprendo i portelloni posteriori non c’è alcuna possibilità d’intrusione: di spifferi o che qualcuno sbadatamente ti veda. Il tetto in vetroresina a doppia camera è una vera genialata, così come il letto matrimoniale veramente grande, in mansarda. “Vetri” a doppia camera e un mobilio veramente robusto completano l’opera!
Ha un’ottima abitabilità e gestione degli spazi, paragonato a diversi furgonati moderni, rimane ancora imbattuto, secondo me sotto questi punti di vista. C’è qualcosa che si avvicina sul mercato, ma i prezzi sono veramente proibitivi. Chi come me viaggia spesso in inverno, magari anche a temperature polari, saprà sicuramente apprezzare questi accorgimenti avuti in fase di progettazione. La guidabilità è ottima, come una macchina. E’ stabile, ed è una vera e propria sicurezza soprattutto su terreni innevati con la sua trazione posteriore. Mi ha sempre tirato fuori da situazioni veramente drastiche, senza uso di catene. Ovviamente non entro nel dettaglio sul discorso trazioni, ma posso tranquillamente sostenere che non comprerei mai un mezzo a trazione anteriore per le mie necessità.
Il James Cook è su meccanica Mercedes, con un motore infinito gode, infatti, di un 3000 TD 5 cilindri da 122 cv (con centralina potenziata).
È un motore di “vecchia” concezione, con catena di distribuzione, concepito per macinare chilometri su chilometri con solo manutenzioni ordinarie. Attualmente, ha quasi 280 mila km e sembra che abbia appena terminato il rodaggio! Nel tempo, per viaggi vari ma anche in vista dei viaggi in Lapponia, ho poi montato tre pannelli solari per un totale di 380W, ho sostituito le batterie con 2 AGM della FIAMM da 100 Ah sotto gestione iManager NDS. Inoltre, ho installato il preriscaldatore motore Hydronic dell’Eberspacher, in modo da facilitare le accensioni a freddo, fondamentale per climi rigidi. Ho sostituito il riscaldatore a gasolio, passando da un Eberspacher D3LP di vecchia concezione, montato di serie a un Airtronic D4 Plus, di ultima generazione incrementando notevolmente le prestazioni e la distribuzione del calore interno.
Ho coibentato interamente il mezzo riempiendo tutte le intercapedini con pannelli di polistirene alta densità da 2 cm, sughero da 2 cm e poliuretano espanso (ignifugo). Ho isolato, inoltre, tutto il doppio pavimento nella parte inferiore con pannelli di polistirene alta densità da 3 cm e sughero da 4 mm e infine linoleum da 2mm, e il pavimento calpestabile della cellula con sughero 2mm e linoleum 2mm. Ho acquistato coperture termiche esterne sette strati, per rivestire interamente i vetri cabina e il cofano motore nelle soste. Ho installato, inoltre, sospensioni pneumatiche regolabili. Ho sostituito gli pneumatici con un treno di Goodyear Cargo Ultra grip 2, termiche, chiodabili, con predisposizione per i chiodi. Ho acquistato 500 chiodi Best Grip modello: 1200, da montare e smontare manualmente uno ad uno con l’avvitatore all’occorrenza.
Da non dimenticare assolutamente di portarsi dietro anche un paio di catene robuste a maglia 16 da tenere in caso di emergenza. Servono, inoltre, spazzole tergicristallo di ricambio, in modo da dare il cambio a quelle montate che inevitabilmente con quelle temperature ghiaccerebbero, lasciando poca visuale. Copertura calandra radiatore anteriore, fatta a mano con materiale 7 strati, da montare all’occorrenza. Spesso viaggiando a -20 gradi o anche più, il motore tende a raffreddarsi drasticamente grazie all’enorme flusso di aria ghiacciata e questo può diventare un grosso problema. Non ho avuto bisogno di un generatore in quanto, non mi sono mai fermato per più di due giorni nello stesso posto. Viaggiando ricaricavo le batterie, in pieno inverno non si può fare troppo affidamento sui pannelli solari, diventa buio piuttosto presto, ed è probabile che il sole non si faccia vedere per diversi giorni! Ho sostituito le luci abbaglianti con luci led a 10500 lumen e ho montato una barra a led da 90 w. Le strade sono veramente sperdute e completamente prive d’illuminazione, è importante avere un’ottima visuale, sempre!
Ho sostituito il liquido di raffreddamento con punto di congelamento -40 gradi. Ho, inoltre, ricaricato la bombola di gas da tre chili con propano perché resiste molto meglio del butano a temperature così estreme! Mi sono procurato due filtri gasolio di ricambio, e accessori vari per gestire le emergenze. Con questa lineup mi trovo molto bene e riesco a soddisfare tutte le mie necessità anche le più estreme.
Ovviamente, questi sono solo alcuni degli interventi, accorgimenti e consigli adottati per migliorare un mezzo già predisposto di suo al campeggio invernale. Troppe ce ne sarebbero da dire, se qualcuno avesse domande più specifiche, curiosità o altro può contattarmi, sarò molto lieto di rispondere.
E i suoi difetti?
Sicuramente il difetto più grande è il difficile recupero dei ricambi per l’allestimento. Occorre ingegnarsi parecchio: certe parti sono veramente introvabili! Un altro difetto da segnalare è che era coibentato veramente male! I tedeschi al tempo avevano l’abitudine di lasciare molti spazi vuoti, completamente privi di isolante, nelle intercapedini fra telaio e allestimento. Mi accorgo che il tempo passa, ma questa mania a molti costruttori è rimasta. A dir loro, era stato adottato questo sistema per far circolare meglio l’aria, il che avrebbe anche un senso in estate, ma in pieno inverno? Rivisitando la coibentazione interna è migliorato parecchio, ovviamente! Un’altra nota dolente è il prezzo. Rimane a oggi un mezzo estremamente valido ma anche molto costoso e non facile da trovare!
Da quanti anni viaggi on the road e quali sono le avventure che più ti sono rimaste nel cuore?
Ormai sono dieci anni che viaggio on the road e sicuramente i viaggi che mi hanno segnato di più sono stati appunto quelli al Circolo Polare Artico in pieno inverno! Non a caso ho detto “viaggi”, sì, perché in quelle lande desolate così uniche ci sono stato ben due volte: un mese a febbraio del 2017 e venti giorni a novembre del 2019, conquistando fra mille difficoltà e potenti tormente di neve il promontorio di Capo Nord. L’Aurora Boreale ha un’incredibile magia, ogni volta che la guardi, è esattamente come la prima! Uno stupore continuo!
Una meraviglia allo stato puro! Vale la pena percorrere tutta quella strada solo per vederla in tutta la sua maestosità.
Le emozioni, la pace, la natura incontaminata, la vita semplice e rallentata, la quasi totale assenza di esseri umani, il silenzio profondo e le magie incredibili sono tutti tesori che hanno da offrirti quelle terre. È indescrivibile, bisogna viverle e riviverle e assaporare ogni momento per comprendere! Mi sento molto legato a quelle terre e ogni volta mi sembra di essere ritornato alle mie più vere origini. Sensazione strana, ma incredibilmente reale. Rimangono nel cuore anche tantissime altre mete, in Italia e nel resto d’Europa sempre on the road e tantissime altre raggiunte con altri mezzi e soluzioni. Ma, in assoluto il Polo Nord, vissuto allo stato brado, on the road ha un posto d’onore nel mio cuore e nella mia mente.
Ho scoperto da poco che hai lanciato il tuo libro “IO, ME E IL GRANDE NORD”. Di cosa parla questa storia?
Esattamente, ho deciso di scrivere un libro con la raccolta completa dei miei racconti, riflessioni, emozioni e le incredibili lezioni di vita acquisite nel mio ultimo viaggio in solitaria! Il tutto enfatizzato con i miei scatti fotografici di quei meravigliosi luoghi e momenti! Questo è il resoconto del mio viaggio, nelle terre desolate del Circolo Polare Artico, in Lapponia. Un viaggio in solitaria con il mio adorato furgonato, James Cook, della durata di venti giorni, svolto tra il mese di ottobre e novembre del 2019. All’interno del libro sono presenti diciassette racconti, arricchiti da fantasia e incredibili scatti fotografici in cui catturo gli attimi e i dettagli più significativi, nati dal desiderio di annotare con cura tutto ciò che mi passava per la mente: le sensazioni che provavo, chi o cosa incontravo durante il mio percorso, ma soprattutto quello che sentivo di comunicare a mia figlia, Emily, che mi attendeva nostalgica a casa e alla quale sono profondamente legato.
Questo libro parla di un padre che nonostante sia presente e molto premuroso, decide di avventurarsi e sfidare il gelo più estremo di Capo Nord alla ricerca più profonda di se stesso, accettando le conseguenze e i rischi che questa decisione comporta, con il solo scopo di concretizzare i suoi sogni di quando era bambino: immortalare l’Aurora Boreale, incontrare personalmente Babbo Natale e immergersi in quegli scenari così ostili e impervi. Il libro parla di scelte, di possibilità e di motivazioni molto profonde. I problemi e le contraddizioni della società contemporanea occidentale (lo stress, i ritmi sempre più veloci, stili di vita e di consumo non idonei e lontani alle tematiche ecologiche e di sostenibilità in difesa del nostro Pianeta e della Natura) emergono tramite riflessioni e consapevolezze nate in contrapposizione alla conoscenza e la consapevolezza di tante azioni sbagliate che si continuano a realizzare e che io stesso ho sperimentato esplorando quelle terre così selvagge e ostili, ma così autentiche e a me tanto care.
Sono convinto che almeno uno dei diciassette racconti presenti nel libro, vi toccherà in prima persona e smuoverà profondamente qualcosa dentro di voi. Vi sentirete a tutti gli effetti dentro il fantastico viaggio che ho intrapreso e a godere di quelle immense bellezze. Provare per credere!
Come ti stai muovendo per distribuire il tuo libro indipendente? Come possiamo supportarti?
Il mio libro è disponibile in versione kindle, Smartphone e Tablet direttamente da qui:
Personalmente preferisco di gran lunga la versione cartacea rispetto a quella digitale. Secondo me un libro va tenuto in mano e sfogliato per respirarne a pieno l’essenza e le emozioni. Il mio libro è composto da 150 pagine ed è un formato più grande dello standard, a colori su carta fotografica. Vi consiglio vivamente di richiedere la versione cartacea direttamente a me, perché all’interno dei libri, che spedirò personalmente, inserirò un piccolo pensierino per ringraziarvi di cuore per aver creduto in me, supportandomi con l’acquisto del libro, la sua lettura e il passa parola. Il prezzo della versione cartacea è di 20€ senza alcun supplemento, inclusa spedizione in tutta Italia!
Hai qualche altro libro di viaggio da consigliarci?
Sicuramente uno dei libri che mi ha segnato di più è stato Walden, vita nei boschi dell’autore, Henry David Thoreau, un libro indubbiamente storico, ma dai forti input. Recentemente, poi, sono venuto a conoscenza di Alfio Scandurra e mi sono appassionato al suo ritorno alle origini nei boschi con il suo asinello Fiocco. Mi ha colpito il legame profondo con l’animale iniziato grazie un salvavita reciproco, diventando nel tempo fiducia, empatia e libertà. Un legame indissolubile che ha permesso ad Alfio di arricchire il suo animo rallentando e guardando il mondo da un punto di vista molto diverso.
Potete acquistare il suo libro in tutte le librerie d’Italia. Vi consiglio inoltre di seguirlo nelle sue avventure con Fiocco:
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E se invece desideri una copia del mio libro, puoi inviare un’e-mail al mio indirizzo: ebertoz@icloud.com
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Ringrazio anticipatamente chi deciderà di acquistare il mio libro e anche chi non lo farà!
E dopo la Lapponia che altre destinazioni ti piacerebbe raggiungere?
Le destinazioni sarebbero tantissime. In questa quarantena poi ho avuto modo di riflettere molto su questo tema. Sto cercando di puntare l’Islanda o la Siberia, ci sto lavorando su, non so cosa ne possa uscire di concreto, compatibilmente con le mie attività e responsabilità, ma sono un pensiero fisso da diverso tempo ormai. Sicuramente prima di tornare a fare questa tipologia di viaggi ne passerà di tempo. Nel frattempo investirò le mie energie nel preparare e studiare il mio furgone per apportare nuove modifiche, necessarie a sostenere una traversata del genere. Nell’attesa di poter tornare a viaggiare oltre confine, sicuramente approfitterò anche per viaggiare nel nostro meraviglioso paese, che ha sempre tante meraviglie da offrire!
Per cui, in caso, ci vediamo presto on the road!
E adesso il classico finale che chiude ogni nostra intervista: niente parole, solo un’immagine, la tua preferita, da regalare ai lettori.
Comments
1 commentogianni giorgio rivasi
Mag 8, 2020mi è piaciuta tantissimo, questa intervista.
ROBERTO ZAMBON
Mag 8, 2020Grazie Gianni, molto gentile da parte tua! Ne trovi altre nella sezione “Interviste on the road” del blog. Alla prossima!
ELISEO
Mag 28, 2020Carissimo…acquistero’ sicuramente il tuo libro e sognero’ questi immmensi spazi tramite le tue immagini e le tue parole..Grazie e ai prossimi viaggi ELISEO