Non si può scegliere il modo di morire. O il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora –  John Baez
Non capita tutti i giorni di conoscere una coppia affiatata e “fuori dagli schemi” come Fabrizio e Jacqueline. Van Dogs Nomads, questo il loro nome di battaglia, è un progetto di vita condiviso e consapevole, che ha per protagonisti due viaggiatori duri e puri. Fabrizio e Jacqueline già si conoscevano da giovani, ma poi il destino li ha portati distanti, in giro per il mondo… e dopo tanto peregrinare, ecco la riscoperta di interessi condivisi e di una visione dell’esistenza comune a entrambi: nasce così una storia d’amore, di camper e di cani, una storia bellissima che i due ci raccontano di persona in questa intervista on the road. Un ringraziamento speciale a Van Dogs Nomads per il tempo concesso, e speriamo di vederci presto in giro! Buona lettura 😉
Benvenuti nel nostro blog Fabrizio e Jacqueline, parlateci di voi: come vi siete conosciuti e quale stile di vita avete deciso di intraprendere insieme?
Come tutte le storie d’Amore, è un incontro che nasce da lontano, quando tornavo dai miei lunghi viaggi e vedevo Jacqueline ancora ragazzina scorrazzare in bicicletta lungo le vie della città dove lei abitava e io avevo i genitori. La vita poi ci ha portato a perderci di vista e dopo molti anni ci siamo ritrovati ambedue esperti in comportamento e relazione uomo animale. Lavoravo da solo perché a quel tempo la cinofilia aveva metodi che non condividevo perché non veniva tenuto in considerazione l’aspetto cognitivo ed emotivo dei cani. Così dopo un po’ scoprimmo che eravamo fatti per vivere assieme e non solo lavorare! Abbiamo fondato una scuola (PUCA Punto Cultura Animale www.puca.eu) riconosciuta a livello Internazionale, dove insegniamo agli umani…non ai cani. Pertanto il nostro stile di vita è pieno di Natura, Rispetto e Libertà , perché non possiamo essere diversi da ciò che insegniamo. Essere coerenti per noi è la normalità , anche se a volte diventa difficile in questa società dove viene data più importanza all’aspetto materiale. Abbiamo una casa in campagna dove viviamo (quando ci siamo) in modo sostenibile. I viaggi sono parte integrante di tutto questo anche perché ci spostiamo in altre sedi come relatori, naturalmente assieme ai nostri animali.
La vostra potrebbe sembrare una scelta estrema, eppure sono sempre di più le persone che optano per un’esistenza da full timer. Come mai questo cambiamento secondo voi?
Scelta estrema per noi è vivere al quarto piano di un condominio in pieno centro città ! Pensiamo che i full timer siano sempre esistiti e di questo ne sono testimone, al tempo però non c’era un termine per identificarli. Erano comunque persone che vivevano e si spostavano con vecchi van e facevano altri lavori (raccolta della frutta, artisti di strada, artigiani etc). Ora grazie a internet queste persone hanno più possibilità di sostenersi economicamente, rimane comunque ora, come allora, una scelta di vita ben precisa. Questa nuova comunità di viaggiatori acquisisce più dignità e libertà rispetto ad una volta, prerogativa spesso di ribelli, ovviamente non sempre visti di buon occhio. Oggi questo tipo di ribellione è associata ad una coscienza maggiore, una cultura più vasta e abbraccia davvero ogni fascia di persone, di ogni età ed estrazione sociale.
Quando nasce la pagina Facebook Van Dogs Nomads e perché avete scelto questo nome?
La pagina è nata da poco proprio perché sentivamo l’esigenza di uscire allo scoperto con la nostra passione e filosofia di vita e non solo per parlare di animali. Il nome nasce dall’origine di 2 dei nostri 3 cani (una è venuta a mancare da poco, 14,5 anni di viaggi). Loro sono cani primitivi originari del Mali. Quale miglior tributo potevamo dare a loro e a noi così profondamente Nomadi?!
Proprio su Facebook, Fabrizio, mi parlavi di Afghanistan, Pakistan, India, Nepal e Cina. Sono tutti paesi che hai visitato? Ci racconti qualcosa in proposito?
Sono alcuni dei paesi che ho visitato. Sono partito per star via qualche mese, perché volevo conoscere altri popoli e stili di vita differenti, attirato soprattutto dall’Oriente, l’India in particolare per la grande spiritualità e per quella visione del mondo animale così sacra da dare agli Dei le loro sembianze. In realtà il mio viaggio è durato più di qualche mese. Oltre 10 anni di vita in quei luoghi, sono lunghi da raccontare. Ho terminato di scrivere un libro e devo solo decidermi a pubblicarlo proprio sulla mia vita di viaggiatore di quegli anni.
Appena partito il mio desiderio era quello di potermi sedere assieme agli uomini locali attorno ad un fuoco, parlando la medesima lingua e discutere di commercio e di storie…e così è successo molte volte nel mio lungo peregrinare.
Il vostro mezzo è un camper profilato Iveco dell’83. Quali sono i suoi punti di forza e quali i suoi difetti?
E’ un mezzo fatto da artigiani del mestiere, quindi dentro molto curato e con uno standard molto alto per quel tempo. Il calore dato dagli interni in legno non sono paragonabili ai materiali polimerici che si usano oggi. La disposizione è giusta per noi e per viaggiare con i nostri cani che sono di taglia grande. E’ un monoscocca in vetroresina. Motore 2500 TD, con servosterzo montato da qualche anno. Ovviamente non avendo parti elettroniche la manutenzione è semplificata e qualsiasi meccanico in ogni parte del mondo saprebbe metterci le mani. Non definirei difetti certe caratteristiche. Ameremo sicuramente avere un letto matrimoniale invece di quelli a castello (comunque con misure normali), il bagno è stato modificato come tante altre parti per renderlo più confortevole ma in fondo se ci pensi bene, quale è il camper perfetto? Anche come lunghezza è ideale perché non supera i 6 mt e largo 2 mt, cosa che ci permette di muoverci anche al di fuori delle rotte urbane, ovviamente non possiamo sottoporre la struttura a fuori strada, cosa che ci piace molto. In montagna comunque fatica e tende a consumare più olio del normale anche se la manutenzione è continua. Proprio oggi ci chiedevamo quale potrebbe essere il mezzo ideale per una vita di viaggi…la risposta? La testa.
Prima di lui, se non sbaglio, avete avuto un Vw T3 a benzina. Come mai avete deciso di cambiare?
In realtà Jacqueline ha avuto più camper (è proprio una camperista doc!). Il mezzo prima di questo era proprio un VW t3 Westfalia, che ha viaggiato con lei per 10 anni. E’ stato cambiato per una questione di comodità , la necessità di avere un bagno con una doccia e un letto comodo, gli anni passano e la schiena si fa sentire. Ma Jacqueline rimpiange ogni giorno quel mezzo. Ci piacerebbe prenderne uno da utilizzare come auto o per brevi uscite. Due camper? Perché no!
Qual è il viaggio che più vi è rimasto nel cuore in assoluto?
Entrambi siamo molto legati alla Francia, avendoci vissuto e avendone radici. Ovviamente per ognuno di noi ci sono ricordi indelebili e speciali per ogni luogo visitato, ma ci vorrebbe un altro libro per raccontare!
Una domanda che si pongono in tanti riguarda come al solito il reddito: qual è la vostra fonte di guadagno on the road, se si può dire?
Per il lavoro che facciamo come esperti in relazione uomo animale, siamo spesso invitati in tutta Italia come relatori per tenere i nostri seminari e corsi. Quindi tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un Pc, un proiettore e la nostra conoscenza.
Quali sono le paure più grandi di Fabrizio e Jaqueline, oggi?
Sono più i desideri che le paure! Comunque gli anni passano e l’idea di non viaggiare un giorno ci fa pensare… Ma poi facciamo svanire di colpo questi brutti pensieri e ci immergiamo nell’oggi, nel qui ed ora. Le nostre giornate sono sempre molto ricche, creative e di apprendimento, questo forse è il segreto per fermare il tempo!
Che cosa invece non vi spaventa assolutamente, ma che invece vedete spaventare la gente “normale”?
La gente è ancorata alle abitudini, sia fisiche che mentali, una predisposizione a mettersi catene, quindi false certezze. Per noi è esattamente il contrario. Amiamo i cambiamenti, la scoperta del nuovo e metterci continuamente in discussione, naturalmente con cognizione di causa. Il camper, quindi il viaggio, ci offre tutto questo. Una sorta di inquietudine dell’animo che trova senso nell’essere viaggiatori da sempre. Abbiamo ottime risorse personali per far fronte a questo tipo di vita, sicuramente non per tutti. Come si dice in gergo, una buona resilienza.
Come vi immaginate fra 30 anni? Felici pensionati in Costa Rica o nomadi fino al midollo in qualche angolo sperduto del mondo? 🙂
Sicuramente a 88 anni io, Fabrizio e Jacqueline a 77 non ci vedrete al bar o al supermercato! Andremo a vivere in Nord Africa, quasi sicuramente in Marocco. Paese che amiamo molto.
Il viaggio non terminerà …questo è certo.
Quali progetti avete in cantiere per quanto riguarda il web? E dal punto di vista del viaggio avete in mente una meta in particolare?
Abbiamo appena aperto una pagina e stiamo iniziando con un canale youtube. Il tempo è davvero poco visto che il nostro lavoro ci assorbe molto. Ma contiamo di curare parallelamente ciò che ci caratterizza parimenti al lavoro/passione degli animali, il viaggio. Dove ci porterà , non lo sappiamo, un po’ come quando salpiamo le ancore. Di certo,ci sono i nostri appuntamenti di lavoro in Nord Europa. In quanto ad una meta in particolare, sì ne abbiamo una…ed è lì dove non siamo mai stati!
Parlateci delle conoscenze che accadono ogni giorno sulla strada. Su Facebook ho visto le ultime foto dell’incontro con Max del Vecio e Juri de Le Puntine nel mondo.
Juri lo conosciamo da molti anni e lo abbiamo contagiato con la passione per il camper! Ma il terreno era comunque fertile! Max lo abbiamo conosciuto sul Fb quando ancora girava con la Panda e poi ci siamo incontrati ed è nata una bellissima amicizia. Come loro ce ne sono altri, viaggiatori sconosciuti ai più. Incontrati per caso, di ogni età e con viaggi alle spalle davvero impensabili. Questi sono gli incontri che più ci affascinano…questo scambio di esperienze, questo Ri-conoscersi solo guardandosi negli occhi, quasi fosse uno specchio e capisci che chi hai di fronte non è un turista.
Secondo voi si può parlare di una community crescente, in Italia, di full timer e amanti del van?
Indubbiamente sì! Ci siamo accorti con piacere che molti per motivi differenti, stanno scegliendo l’abitar viaggiando come modo di vivere. Ne scaturiscono reportage strepitosi. Seguiamo spesso i video sia italiani che stranieri e la tecnologia è stata importante proprio perché alla portata di tutti, in quanto comunica che tutto ciò è possibile per chiunque.
Un film, un libro e un luogo del cuore. Uno a testa di tutti e tre!
Fabrizio: film Instict, libro On the road di J. Kerouac (il mio primo libro letto a 13 anni, e subito dopo partii), luogo India
Jaqueline: film Nata Libera, libro Reason for Hope di Jane Goodall, luogo lì dove ho vissuto con i lupi in Francia.
E adesso che sappiamo tutto di voi, non vi resta che salutarci con la fotografia più bella che avete scattato in questi anni!
Comments
1 commentoMari Casarova
Giu 13, 2017Fabrizio e Jaqueline, amici preziosi,persone piene di spirto e positività ,per me sono un esempio di speranza che la vita può sorprenderti,che può portarti anche dopo tante sofferenze ancora la pace e la felicità .