L’intervista che state per leggere non riguarda né giovani invasati di minivan come noi né fulltimer né nomadi digitali. Loro sono due persone ritirate, che hanno fatto quello che molti programmano di fare una volta andati in pensione: comprarsi un camper e viaggiare. Oliver, da cui il loro blog iviaggidioliver.com, è il nome del mezzo scelto, un Laika Laserhome del 1990. Una bella storia, scoperta per caso nel marasma del web, che mi sembra interessante approfondire dalla loro viva voce, anche se solo con uno scambio di domande via email. Speriamo ci sia occasione di conoscersi di persona come è successo con Andrea Arquà e la sua famiglia. Per adesso accontentiamoci di un’intervista!
1) Benvenuti e grazie per aver accettato di essere intervistati. Il vostro camper si chiama Oliver… e voi? Non ho trovato i vostri nomi nel blog, vi va di presentarvi e raccontarci qualcosa di voi?
Siamo Marina e Massimo, una coppia di irrequieti over 60 a cui è sempre piaciuto viaggiare. A gennaio 2016 abbiamo acquistato il Laika Laserhome 57s con il quale abbiamo già percorso la bellezza di 20.000 chilometri. A novembre dello stesso anno si è aggiunto all’equipaggio di Oliver il Camper, Benjamin il Cane, cucciolo di cocker che a giorni compirà il suo primo anno di vita. Poi c’è nostra figlia Lucrezia, studentessa di Scienze Politiche, che pur non facendo parte dell’equipaggio, ci guida pazientemente nella gestione del blog. Fa parte della famiglia ma non dell’equipaggio anche Matteo, nostro figlio il più grande, che ci segue sul blog con curiosità e partecipazione affettiva. Il camper si chiama Oliver perché i soldi per comprarlo sono quelli ricavati dalla vendita di una piccola quota di un’attività della quale non avevamo più voglia di occuparci. E Oliver è anche il nome del nostro amico a cui avevamo dato l’incarico di vendere la suddetta attività. Chiamare il nostro Laika Oliver è stato un modo per ricordare da dove è cominciata questa bellissima avventura on the road.
2) Nella presentazione, alla pagina Chi siamo, raccontate di avere optato per il mercato del “cosiddetto vintage”. Quali modelli avete visto prima di questo? E quanto tempo ci è voluto per trovare Oliver?
Dal giorno che abbiamo deciso di comprare un camper all’acquisto di Oliver sono passati pochi mesi. Anche se in realtà già l’anno prima, cioè nel 2015 avevamo esplorato il mercato nel tentativo di farci un’idea sia riguardo i tipi di camper sia i prezzi dell’usato. Attraverso quella esperienza avevamo capito che esisteva un mercato di camper datati ma di ottima qualità. Alcuni ben tenuti e restaurati al punto di arrivare ad essere veri capolavori. Ma in quel momento non potevamo permetterci neanche un camper datato. L’idea che ci eravamo fatti era che avremmo dovuto spendere minimo 10.000 euro, inoltre mettere in conto dei probabili lavori da fare e la spesa del rimessaggio. Quando finalmente abbiamo avuto l’opportunità di poter acquistare il nostro camper e anche tutto il tempo per poterlo usare, siamo partiti alla ricerca. In realtà Oliver, il più bello e il più economico, è stato il secondo camper che abbiamo visto dopo un mansardato Arca che aveva l’unico pregio di essere di dimensioni contenute. Per il resto l’Arca più che restaurato ci era sembrato rattoppato. Poi è stata la volta di un Pilote mansardato del ’94 “camper da intenditori” come diceva l’annuncio. Un vero peccato perché era un bel camper con mobili in legno massello e la carrozzeria di un panzer, ma trattato malissimo. Ricordo che mi ha dato l’idea di un cagnolone abbandonato …. Oltretutto con un prezzo esagerato. Dallo stesso rivenditore abbiamo visto un motorhome Laika Ecovip, bellissimo, dal quale siamo scesi di corsa per evitare di innamorarci troppo quando il tizio ci ha detto quanto costava… E ancora abbiamo visionato un bell’ Arca America sempre mansardato del ’92 che oltre ad essere anche questo un po’ fuori dal nostro budget aveva una parete rovinata dalla grandine e il bombolone GPL da cambiare. Ricordo che prima di decidere andammo a vedere anche un Arca Scout del ’94 in ottime condizioni. Più corto del Laika Laserhome e con un motore perfetto. Ma la disposizione interna non ci era piaciuta e il prezzo superava di quasi 3000 euro Oliver.
3) Cosa vi è piaciuto di questo Laika con ben 27 anni di servizio alle spalle?
“Lui” il Laika ci è piaciuto subito. Con quella buffa sagoma un po’ in alluminio ondulato un po’ in alluminio liscio quando lo abbiamo visto ci ha dato l’impressione di una roulotte con il volante! Molto Vintage! Però dotato di svariati accessori tipo pannello solare, inverter e porta biciclette. Poi ci ha sorpreso l’interno, indubbiamente la sua parte migliore, dove sembra che gli anni gli siano scivolati via con leggerezza. Ricordo che mi sono innamorata subito della porta con zanzariera inglobata. Devo dire, anche se può sembrare ridicolo, che quella zanzariera ha avuto un forte impatto nella scelta! E poi il bagno enorme con doccia separata che prende la parte finale del camper in tutta la larghezza. I mobili molto capienti soprattutto un armadio molto spazioso. Il frigorifero e il boiler nuovi e la cucina tenuta perfetta. Il tavolo della dinette ribaltabile in modo che normalmente possa fare la sua funzione ed occupare il minimo dello spazio. Una cabina guida enorme con poltrone con i braccioli di cui una girevole e un parabrezza panoramicissimo. Bello! D’altronde è un Laika. Alta qualità. Fabbricato in un periodo in cui la parola Qualità voleva ancora dire qualcosa. Certo alcune cose sono da rifare, tipo l’imbottitura delle poltrone della cabina e le sedute della dinette. Altre più importanti le abbiamo fatte, i freni posteriori, la frizione e il cambio delle gomme. Le caratteristiche indispensabili che volevamo riguardo il nostro camper erano 2: doveva avere il servosterzo e il turbo. La meccanica di Oliver è infatti Fiat Ducato turbo diesel 2500 e al momento dell’acquisto aveva ben 240000 km! Il motore però era stato rifatto completamente a 170000. Quindi in realtà aveva 70000 chilometri. La quantità di chilometri che il camper aveva percorso in ogni caso ci preoccupava un po’. Ma a distanza di quasi 2 anni dobbiamo ammettere che i suoi 27 anni se li porta davvero in modo eccellente. Possiamo dire di essere molto soddisfatti.
4) Ho letto che la velocità di crociera è di 70 km!!! Pensavo che i 90 di Ermanno fossero già pochissimi… dite sul serio?! Non avete problemi con i limiti minimi di velocità? E in salita come se la cava Oliver?
I 70 km allora erano riferiti al viaggio in Francia, percorso in buona parte lungo strade statali o regionali, parecchia anche in montagna. In autostrada la media anche per Oliver è sui 90 km all’ora. Supera anche i 100 ma a noi non piace correre sia per una questione di sicurezza, sia perché non ne abbiamo motivo. C’è da considerare poi che Ermanno è un furgonato, quindi più maneggevole. Oliver è un motorhome che per quanto compatto e di forma aerodinamica è sempre un mezzo di 31 quintali, 2.90 metri di altezza, 2.20 di larghezza e 5.90 di lunghezza! Sulle salite è un leone, non c’è stata salita che lo abbia messo in difficoltà fino ad oggi. Anzi a dirla tutta sulle strade di montagna è necessario contenerlo!
5) Guasti ne avete avuti? E a proposito di ruggine e infiltrazioni come siete messi?
Dopo l’acquisto lo abbiamo sottoposto a un’attenta revisione meccanica in seguito alla quale abbiamo deciso di sostituire la frizione e rifare i freni posteriori. Dopo di che siamo partiti per la prima avventura: Sperlonga. Da allora abbiamo fatto più di 20000 chilometri durante i quali ci è capitato che si bucasse un tubo dell’acqua del radiatore ma per fortuna ce ne siamo accorti subito, e di dover sostituire un cuscinetto di una ruota anteriore. Infiltrazioni zero. Ruggine essendo di alluminio non ne ha. Anche il vano motore è in condizioni buone come il resto delle parti meccaniche. La cellula è a posto e quando non usiamo il camper lo teniamo al coperto. Abbiamo preferito spendere un paio di cento euro di più l’anno rispetto ad un posto scoperto perché riteniamo che un camper di una certa età abbia bisogno di tutti i riguardi per durare. Una cosa che ci è successa che ci aveva gettato quasi nella disperazione più nera è stata la inspiegabile rottura del cristallo del parabrezza … forse un sasso in autostrada. Fatto sta che si è improvvisamente crepato al ritorno da un viaggio in Puglia. Per fortuna l’avevamo assicurato e ci è stato sostituito in pochi giorni e senza alcuna spesa aggiuntiva per noi. E’ stato un gran sollievo sapere che ancora esisteva quel tipo di parabrezza e che l’assicurazione ne copriva l’intero importo!
6) Avevate già viaggiato in camper in passato? Oppure Oliver è stato il vostro battesimo di fuoco?
Quando i figli erano ancora piccoli abbiamo fatto 2 vacanze in camper. La prima volta era un Rimor di un amico con il quale siamo andati prima in montagna in Abruzzo e poi al Gargano. La seconda volta era sempre un mansardato ma non ricordo la marca. Lo avevamo affittato per fare un viaggio con i ragazzi passando per la Costa Azzurra, le Camargue fino a Barcellona. Ci era molto piaciuto ed era un bel camper, nuovissimo con 6 posti letto.
7) Quali paesi avete visitato fino ad ora? E qual è stato il viaggio in camper che più vi ha entusiasmati?
Siamo stati in Sardegna, Piemonte, Delta del Po, Toscana, Abruzzo, Cilento, Puglia, Umbria, Sicilia, più varie uscite nel Lazio tipo Sperlonga, Sabaudia, Lago di Bolsena. Praticamente sempre in Italia. Quest’anno per la prima volta abbiamo sconfinato, siamo andati in Francia. Siamo arrivati sull’Oceano Atlantico, al ritorno siamo passati per i Pirenei, e l’Alta Provenza e le Alpi. Un lungo giro per il quale Oliver ha percorso più di 5000 chilometri in modo impeccabile. In realtà ci hanno entusiasmato tutti i viaggi con il camper anche se devo confessare che personalmente ho un debole per il sud del nostro paese e soprattutto per le nostre bellissime isole.
8) Quali paesi vi piacerebbe visitare in futuro con Oliver? E senza?
In programma c’è un lungo viaggio con il camper che prevede l’imbarco da Civitavecchia per Barcellona, sud della Spagna, sud del Portogallo e dulcis in fundo rimbarcarci da Tarifa per il Marocco. Un viaggio di un paio di mesi che se tutto va bene dovrebbe svolgersi da fine settembre a fine novembre.
Senza Oliver sarà difficile perché c’è Benjamin il Cane e quindi aerei ne prenderemo in futuro ben pochi. Non ci piace lasciare il nostro cocker. Diciamo che quando sogniamo si va dalla Mongolia alla Terra del Fuoco ma anche dalle Azzorre alla Nuova Zelanda. Tutti posti pieni di gente … scherzo ovviamente.
9) Cosa pensano i vostri amici di una coppia che non solo viaggia in camper, ma racconta le proprie avventure su Facebook e blog?
Bè diciamo che i nostri amici sono abituati alla nostra indole avventuriera. Certo qualcuno ci ha rivolto frasi del tipo “beati voi”, ma non è questione di fortuna ma di scelte di vita. Si prende una strada invece di un’altra. Semplicemente perché ci interessa di più, la sentiamo più nostra. Soprattutto alla nostra età, ma credo che valga nella vita in genere, dobbiamo cercare di vivere il nostro tempo nel modo che più ci fa sentire bene e il più a contatto con la natura possibile. Almeno noi la vediamo così. Il fatto poi che condividiamo i nostri viaggi dipende soprattutto dalla mia voglia di raccontare e scrivere. Per me è sempre stato un piacevole e aggiungerei terapeutico modo per esprimermi e relazionarmi con gli altri. Massimo è invece il fotografo ufficiale del blog. Ognuno fa la sua parte e mi sembra che gli amici si divertano molto a seguirci.
10) Che idea vi siete fatti del camperista italiano “tipo”?
Ah! Questa è una bella domanda. Direi che il camperista italiano tipo rispecchi l’italiano tipo. Generalmente educato se da solo o in coppia o con la famiglia ma a grosso rischio di deriva invadente e rumorosa se in gruppo. Poi noi non mangiamo carne, possiamo definirci dei quasi vegetariani. Quasi perché invece il pesce quando siamo in località di mare lo mangiamo. Ma per il camperista italiano “tipo” la carne alla brace è forse il motivo principale per vivere all’aria aperta e non rinuncerebbe mai al barbecue. Ecco in questo siamo fuori dalla tipologia. Sia ben chiaro, sono convinta che ognuno abbia il diritto di vivere la vita all’aria aperta come preferisce anche se sempre nel rispetto dell’ambiente e degli altri.
11) Cosa vi piace di più del viaggio on the road?
La libertà di cambiare direzione in qualsiasi momento.
12) Che programmi avete per il vostro blog? Continuerete per passione a scrivere le vostre storie o vi piacerebbe trasformarlo in qualcosa di più?
Per il momento già tenerlo aggiornato raccontando le nostre esperienze di viaggio ci sembra abbastanza impegnativo. Però devo ammettere che la voglia di ampliare le possibilità di inserire contenuti e sviluppare le tematiche relative ai viaggi on the road c’è. Per esempio ci piacerebbe dare spazio anche ad altri camperisti che condividono il nostro modo di pensare e viaggiare, tipo inserire nel Menù un’area “Gli amici di Oliver” con i racconti di altri viaggiatori. In poche parole ci piacerebbe trasformarlo in qualcosa che faccia davvero venire voglia di viaggiare godendosi la diversità nel mondo. Insomma le idee superano le energie a disposizione.
13) Libri che un camperista dovrebbe portare con sé nel suo prossimo viaggio? Canzoni da ascoltare on the road?
Bè riguardo i libri verrebbe da dire racconti di viaggio ma in realtà in camper noi leggiamo per lo più gialli. Camilleri, Piazzese, Dazieri, Montalban sono i preferiti. Poi io sono una fan di Daniel Pennac, ho letto tutti i suoi libri anche quelli per bambini. La saga sui Malaussén mi ha appassionata tantissimo e ora finalmente Pennac si è deciso a scrivere un altro libro in continuità con la storia della famiglia. Tanto che Benjamin il Cane si chiama Benjamin in onore di Benjamin Malaussén il protagonista dei romanzi che di mestiere fa il capro espiatorio.
Riguardo la musica che ascoltiamo in viaggio la scelta è generalmente molto ampia. Ascoltiamo tutta la classica musica americana degli anni 60/70: Jefferson Airplain, Janis Joplin, i mitici Doors ma anche Bob Dylan, Cat Stevens, Leonard Cohen. Ci piace molto ascoltare musica Africana, Indiana, Spagnola, Irlandese e Italiana regionale tipo pugliese, sarda, napoletana. Insomma musica chiamiamola etnica in genere. Andiamo a periodi. In alcuni momenti ci piace ascoltare e cantare a squarciagola anche i nostrani mitici cantautori dello stesso periodo tipo De Andrè, Guccini, Battisti.
14) Molti pensano che io e Maddalena abbiamo tanti soldi, per questo viaggiamo spesso. La realtà ovviamente è diversa: perché secondo voi nessuno si stupisce se si spendono 30.000 euro di matrimonio (o di auto nuova) e ci si scandalizza se lo stesso budget (o anche meno della metà), viene speso per un viaggio?
E qui ritorniamo alle scelte che le persone fanno nel corso della loro vita. Noi ci siamo sposati in Comune e abbiamo festeggiato in una trattoria fuori porta con una quindicina di persone, gli amici più cari e i parenti stretti. Però il giorno dopo eravamo in Egitto. Un mese dopo eravamo in Thailandia, l’anno dopo facemmo il nostro primo viaggio in Nord Africa: da Tunisi con il treno attraversammo l’Algeria e parte del Marocco. Tornammo passando per la Spagna e la Francia in autostop. Eravamo partiti da Roma con il biglietto aereo per Tunisi e 300 mila lire. E’ stato il viaggio più importante della nostra vita. Il mondo da allora l’abbiamo guardato con altri occhi. Abbiamo incontrato tante bellissime persone e abbiamo imparato moltissime cose. Tra le quali che non c’è bisogno di molti soldi per viaggiare. E a dirla tutta neanche per sposarsi!
15) Nell’organizzazione di un viaggio, quanta importanza date a:
- Organizzazione ————— Abbastanza
- Velocità ———————– Poca
- Accessori ——————— Sufficientemente
- Mappe/GPS ——————- Tantissima
- Conoscenza delle lingue —– Molta
- Mezzo di trasporto ———– Abbastanza
- Alimentazione (mezzo) —— Abbastanza (9/10 km al litro di gasolio)
- Ricambi ———————– finora non ci siamo preoccupati di portarci dietro ricambi ma forse dovremmo dargli più importanza.
- Distanza dalla meta ———- Dipende
- Riposo ———————— Con Oliver ci si stanca poco è lento ma comodo
- Alimentazione (vostra) ——- Molta, siamo esigenti soprattutto riguardo la qualità dei prodotti
16) È arrivato il momento di salutarci. Come d’abitudine, vi chiedo di mandarci una cartolina, vale a dire la foto più bella e rappresentativa di voi in viaggio!