Lungo la strada solitaria, un po’ in salita verso il fitto bosco di abeti, crescevano dei meli. Solo di tanto in tanto si udiva il cigolio di un carro, altrimenti nulla. Soltanto il silenzio del sole e dell’erba, e l’indifferente maturare dei frutti semiverdi – Boris Pahor
Da qualche parte bisogna pur cominciare. E così, per introdurre il nostro itinerario in camper in Slovenia, abbiamo scelto un passaggio del romanzo “Una primavera difficile” di Boris Pahor, scrittore sloveno che nel suo libro descrive con straordinaria efficacia un paesaggio e un’atmosfera tipici della Slovenia (pur essendo il romanzo ambientato a Parigi).
Il fitto bosco di abeti, i meli, il silenzio, il sole, l’indifferente maturare dei frutti semiverdi. Un ritratto a noi così famigliare dopo aver percorso centinaia di chilometri in questo paese meraviglioso, un paese dove la natura esprime ancora la sua forza e la sua bellezza senza essere ostacolata. Basti pensare che in qualsiasi città al di fuori di Lubiana il bagno in fiume è la norma, un po’ come avveniva in Italia 40 o 50 anni fa. Del resto, con l’acqua talmente cristallina che si può vedere il fondale, resistere a un tuffo è impossibile!
DA BLED A CAPODISTRIA PASSANDO PER LUBIANA, VELENJE, NOVO MESTO E POSTUMIA
Come si può vedere nella mappa qui sotto, l’itinerario che abbiamo scelto di seguire per il viaggio in Slovenia con il nostro fedele camper Ermanno ha toccato diverse località. Nella gran parte di queste ci siamo fermati un paio di notti, a eccezione di Lubiana (3 notti) e di Postumia, dove non abbiamo dormito ma siamo solo passati per una visita alle grotte (ve ne parleremo, ma sappiate che non sono nulla di speciale) e al castello di Predjama.
Nella fattispecie, siamo partiti da Trieste e abbiamo fatto tappa a Villach (Austria), Lago di Bled, Lubiana, Valenje, Novo Mesto, Postumia, Capodistria e di nuovo Trieste. 14 giorni di viaggio e un totale, senza contare la strada da e per Bologna, di oltre 700 km (almeno 100 in più se si considerano deviazioni e spostamenti vari). Ecco la mappa con la strada evidenziata.
Per noi è stato un viaggio piuttosto impegnativo. Le frecce di Ermanno si sono di nuovo rotte, insieme al clacson e all’autoradio, già a Trieste, poi sono saltati i fusibili e il frigo ci ha lasciati a Bled, quindi abbiamo avuto difficoltà anche a ricaricare le bici elettriche, e vi assicuro che la Slovenia è sì verdeggiante, ma anche piena di salite e discese (all’argomento bici in Slovenia vorrei dedicare un post intero).
Sebastiano per fortuna si sa adattare a ogni situazione e anche stavolta, come per il viaggio a Napoli, ci ha permesso di visitare decine di posti diversi tra loro… ma resta pur sempre un bimbo di appena 1 anno e senza passeggino, senza pappette e senza pannolino (anche se il numero di usa-e-getta è stato considerevole) vi assicuro che c’è parecchio lavoro e occorre rimboccarsi le maniche. Ma a noi piace così: delle comodità non sappiamo che farcene, né dentro Ermanno né quando siamo a spasso in un parco o una città.
Da qui ai prossimi giorni vi racconteremo per filo e per segno l’itinerario completo, dedicando qualche puntata del podcast e pubblicando le immagini migliori nei nostri profili social. Anticipiamo in ogni caso che la Slovenia ci ha fatto un’ottima impressione e pur essendo un paese piccolo, merita almeno 2 se non addirittura 3 settimane di viaggio per essere vissuto appieno. Se la vita fosse lunga il doppio sicuramente ci torneremo volentieri, visitando magari le zone meno accessibili, la città di Maribor e i parchi protetti che per motivi di tempo non abbiamo avuto modo di esplorare. Se vi va, fateci sapere dove siete stati e quali sono i vostri posti preferiti!