La professionalità sta nel sapere come farlo, quando farlo, e nel farlo – Frank Tyger
Ci sono poche persone che incarnano, per quelli che sono i miei standard, il concetto di professionalità. Non parlo di rispondere in modo corretto a un’email di lavoro (che di questi tempi è già tanto) o preparare un preventivo accurato. Mi riferisco a un livello ancora più avanzato, che riguarda ad esempio la formazione personale su temi che altri darebbero per scontati. Matteo D’Agostino dell’agenzia SEO Eviblu di Vicenza mi ha fatto capire, in questi anni, l’enorme differenza tra colleghi di lavoro che “tirano a campare” e specialisti qualificati in grado di affrontare progetti complessi. Abbiamo cominciato a lavorare insieme nel 2011, quando ancora ero un giovane copywriter alle prime armi. A quell’epoca (sembra siano passati secoli!) Google non dettava legge come accade oggi. La SEO e i contenuti erano importanti, ma non erano fondamentali.
Eppure, già allora, mi rendevo conto di come Matteo vantasse una preparazione più solida di molti altri su ciò che gli competeva: la sua specialità era ed è tuttora la Search Engine Optimization, l’arte, perché di questo si tratta, di portare un sito (o una singola pagina del sito) nelle prime posizioni dei motori di ricerca. Posso dire che è da lui che ho imparato a padroneggiare gli strumenti della SEO e di riflesso del SEO copywriting. I suoi consigli mi sono sono stati utili per conoscere le dinamiche di Google, i vari meccanismi alla base di questo motore, il modo in cui girano gli ingranaggi se piazzi una serie di link in entrata. Sono bastati pochi mesi per realizzare che il mio lavoro stava portando risultati concreti ai nostri clienti. E questo non solo in ambito locale, ma anche sul territorio italiano.
DALLA CONSULENZA SEO ALL’INBOUND MARKETING…
Nel giro di qualche anno, complice il boom dei social network, il mercato del web marketing in Italia e nel resto del mondo è andato incontro a cambiamenti epocali. La vecchia SEO è morta, sostituita da quello che Matteo, ancora una volta in anticipo sui tempi, mi ha insegnato essere l’inbound marketing. Le differenze rispetto a prima sono molteplici e investono anche i testi per i siti web. Sono sempre loro al centro dell’attenzione. Un rapido sguardo all’immagine qui sotto, dove a sinistra e a destra si confrontano le caratteristiche del nuovo modello di marketing (l’inbound appunto) con il precedente marketing di tipo outbound, permette di chiarire, meglio di tante descrizioni, che cosa sta succedendo e a cosa andiamo incontro.
COLLEGA DI LAVORO, MA ANCHE PADRE, AMICO E FILOSOFO
Oltre ad avermi insegnato molte cose in ambito lavorativo, Matteo è anche padre di due bellissime bambine: con loro e con la moglie vive in provincia di Vicenza, dove un paio di volte ho avuto occasione di andarlo a trovare. Da poco sono diventato papà anch’io, e questo, per quanto rimaniamo in due città abbastanza distanti (noi in provincia di Bologna), ci ha avvicinato ancora di più. Ma perché ho parlato di lui finora? Perché a Matteo devo anche la risposta alla domanda più difficile che mi sono posto in questo blog. Quando sono entrato in crisi sul destino del documentario Road To Canada, mi sono rivolto fra i tanti anche a Matteo. Lui, da laureato in filosofia e appassionato di questa materia, mi ha dato la chiave di lettura che cercavo:
Valuta bene razionalmente, con calma e poi… se dalla riflessione ne viene (come mi sembra di capire) che il progetto è affrontabile senza rischiare conseguenze eccessive per il tuo lavoro e per la tua famiglia, a quel punto dai priorità alla voce del cuore e decidi. Se avrai deciso di procedere perché sei abbastanza sicuro che le cose importanti della tua vita saranno comunque salve e gestibili, prendi in mano la situazione e affronta le necessità passo dopo passo, ma senza più assillarti di dubbi. Se proprio dovesse comportare disastri, li gestirai quando sarà ora, senza rimpianti perché avevi comunque deciso usando la testa ed era stato giusto così. Se invece dopo la riflessione avrai capito che il documentario mette a repentaglio seriamente e concretamente aspetti più importanti come famiglia e lavoro (=sostentamento della famiglia) fermati, anche in questo caso senza inutili rimpianti, e ri-pianifica. In entrambi i casi, l’attimo successivo, torna a dare priorità alla ragione e affronta la situazione con serenità.
Così ho fatto, e posso dire che era la scelta giusta. Se il documentario non è saltato all’ultimo momento per mancanza di fondi (e di coraggio), lo devo a Matteo D’Agostino, padre di famiglia, collega di lavoro, amico e grande pensatore. Qui, nel caso aveste bisogno di aiuto per il posizionamento di siti web, avete i suoi contatti:
+39 04451716228
+39 3209481870