Nessuna giornata in cui si è imparato qualcosa è andata persa – David Eddings
No Frills 2016 è senza dubbio una delle fiere più interessanti per chi lavora nel mondo del turismo. Fin dal payoff – Travel & Technology Event – si capisce quale sia l’obiettivo degli organizzatori: proporre un evento dedicato agli operatori del turismo professionale e alle nuove tecnologie in ambito di marketing. Il No Frills alla Fiera di Bergamo, dunque, è prima di tutto una vetrina, ma è anche un’occasione di incontro, formazione e aggiornamento importantissima. Per i tour operator che devono stare al passo con i tempi, per gli hotel chiamata a confrontarsi con un pubblico di social media addicted, per le grandi compagnie di viaggio (Costa Crociere è uno dei maggiori player e si vede), e soprattutto per noi travel blogger sempre alla ricerca di nuovi stimoli e contatti.
Devo dire che né gli uni né gli altri sono mancati. Pur nell’arco di sole 48 ore (le giornate di giovedì 29 e venerdì 30 settembre), gli incontri del No Frills sono stati davvero tanti. E quasi tutti di qualità. Penso ad esempio alla conferenza sulla composizione della newsletter (quasi) perfetta tenuta dal simpatico e preparato Davide Valpreda del portale Travel Advisor, o penso alla Case History incentrata sul pubblico over 60 di Massimo Vichi, consulente in web marketing altrettanto simpatico e altrettanto preparato. O ancora, penso all’incontro con le Regioni, dove hanno detto la loro i responsabili del marketing turistico di Liguria (Francesca Montaldo), Lombardia (Francesca Vittori), Basilicata (Giovanni Lacorazza) e Sicilia (Roberta Ianni), una squadra capitanata da Roberta Milano di ENIT, l’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo. Un incontro a dir poco emozionante!
TRUCCHI, STRATEGIE E UNA SOLA CERTEZZA: SERVE FORMAZIONE
Gli incontri a cui ho partecipato e le persone incontrate al No Frills 2016 mi hanno permesso di mettere a fuoco il settore travel da un’ottica privilegiata. È stato come affacciarsi dal terrazzo di uno di quei bei palazzi storici del centro, e abbracciare con uno sguardo la piazza sottostante. Molte le informazioni apprese in questa 2 giorni di fuoco, vedi il peso crescente dei video nella promozione turistica da qui ai prossimi anni, o le modalità per una corretta gestione del profilo Instagram per aumentare l’engagement, vedi le soffiate di chi lavora nel settore da molto prima di te e ti svela che la stragrande maggioranza di agenzie possiede foto obsolete, trafugate spesso da altri concorrenti via web (un punto sul quale come travel blogger possiamo dare un contributo prezioso).
Peccato sia durato così poco. Ma è chiaro che questi spunti devono trasformarsi in stimoli per approfondire la nostra formazione personale, in primo luogo attraverso corsi di fotografia, di social media marketing, di advertising e quant’altro. Occorre garantire al cliente professionalità perché mai come oggi regna l’improvvisazione e il più delle volte, a fronte di prezzi medio-alti, il committente di un progetto deve accontentarsi di un articolo scritto male e di qualche foto di scarsa qualità. Alla lunga siamo sicuri che a fare la differenza saranno i travel blogger in grado di raccontare un territorio o una realtà in modo originale e accattivante, con uno stile riconoscibile, sia in italiano sia soprattutto in inglese… altro punto emerso durante la Fiera. Rimettiamoci al lavoro dunque, non si smette mai di imparare!