C’era una volta… – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. – Incipit Pinocchio
Il fatto di essermi svegliato alle 6:30 del mattino per scrivere le nostre opinioni sul Parco Collodi dimostra il mio entusiasmo (e quello di Maddalena e del piccolo Sebastiano) verso un posto che definire incantevole è dire poco. Al di là di tutte le critiche possibili (che per me si limitano alle bancarelle che affollano i dintorni e alla quantità indecente di passeggini che circolano per il parco e che spesso, tristemente, bloccano i percorsi o rimangono parcheggiati perché i bambini VOGLIONO camminare) il Parco Collodi è davvero la perfetta trasposizione del mondo di Pinocchio, con i suoi personaggi incredibili, le sue trovate geniali, il suo dizionario ricco di vocaboli toscani e dialettali (leggete il libro nella sua versione originale, ovvero compratelo usato in qualche bancherella, mi raccomando).
Basti pensare alla nave dei pirati, con i bambini in sottofondo che sbucano da dietro la siepe e urlano “una vera nave dei pirati mamma!”, o alla magnifica ricostruzione del Terribile pesce-cane (meglio noto come “la balena di Pinocchio”) su cui si può salire per ammirare il laghetto circostante e la fontana d’acqua, o ancora al teatrino meccanico di Pinocchio, un carrozzone circondato da un diorama artigianale dove ogni capitolo del libro corrisponde a una scena… E vi prego, non leggete le opinioni di TripAdvisor perché troverete commenti di genitori con ogni probabilità abituati a posti come Gardaland e simili che si sono concentrati sulla grandezza del parco (definito da qualcuno un “buco tenuto male e vecchio”) o sulla modernità delle sue attrazioni (“tre sagome di legno, due figure di ferro battuto arrugginito ed una giostra??”).
Invece il fascino del parco è tutto qui: nel suo aspetto antico e tuttavia moderno come la favola di Pinocchio che rispecchia. “Le giostre d’epoca” (cito dal depliant che consegnano all’ingresso), restaurate con rispetto e con tutti i requisiti di sicurezza, conservano la poesia e l’ingenuità dei divertimenti di un tempo”. È questa, dico io, la chiave di lettura del parco. Per cui non andateci se vi aspettate le montagne russe, gli hot dog, l’adrenalina, gli autoscontri, queste cose piaceranno forse a noi adulti noiosi e privi di fantasia perché a loro, i bambini, basta un banchetto dove farsi truccare da una fata, una grotta misteriosa dove si nasconde un tesoro, una semplice giostrina di automobile che girano in tondo. Per divertirsi non occorre altro!
INFO UTILI PER VISITARE IL PARCO (E RISPARMIARE SOLDI)
Il parco si trova nel paese di Collodi, che non è né il cognome dell’autore di Pinocchio (all’anagrafe Carlo Lorenzini), né il luogo in cui è nato (lo scrittore nacque infatti a Firenze, città in cui mancò nel 1890 stroncato probabilmente da un infarto e città in cui oggi riposa da qualche parte al Cimitero delle Porte Sante). Vicino all’ingresso si trova un ampio parcheggio a pagamento, proseguite su quella strada lasciandovi il parco a sinistra e troverete poco dopo 1 parcheggio gratuito per camper (se vi fermate una notte pagate 5 euro), 1 piccolo parcheggio gratuito per auto messo a disposizione dalla Fondazione Collodi (quello della foto con Ermanno) e varie piazzole non a pagamento al bordo della strada.
Gli orari di visita del Parco fate sempre riferimento al sito web ufficiale pinocchio.it, il biglietto di ingresso completo (Parco Pinocchio + Butterfly House + Storico Giardino Garzoni) costa 22 euro, ma se volete risparmiare qualcosa andate sul sito Live Ticket – sezione Parcopinocchio – e acquistate lo stesso biglietto in prevendita scontato a 20 euro.
I bambini di età inferiore ai 3 anni entrano gratis, mentre sono previste riduzioni per fascia 3-5 anni (ridotto junior) e 5-14 anni (ridotto). Per mangiare c’è l’ottima Osteria Gambero Rosso (sì, come il nome della guida) oltre a qualche bar senza tante pretese nella piazza principale e dentro il parco. Se preferite il pic nic portatevi il necessario, non faticherete a trovare tavoli e panche dove sostare. Noi ci siamo veramente divertiti e mi piacerebbe molto raccontarvi anche del Giardino Garzoni e della visita al “Castello”, ma si sono fatte già le 8:43 e devo correre a fare le valigie. Domani si parte per Napoli, seguiteci!
Comments
1 commentodaniela
Feb 23, 2018Mi sembrano dei motivi meravigliosi per andarci.
Cristina
Lug 13, 2019Grazie mille preziosissimo!