I veri paradisi sono i paradisi perduti – Marcel Proust
Mentre Ermanno continua il suo viaggio in carrozzeria per i lavori di restauro integrale, io mi accontento di tornare a parlare di viaggi passati (altro del resto non posso fare al momento) proseguendo in particolare con la saga del road trip in Slovacchia. Un’avventura, quella della Slovacchia in camper, che abbiamo vissuto meno di un anno fa, ma che continua a offrirci dei bellissimi ricordi. Vale la pena condividerli? Direi di sì, anche in virtù del fatto che il paese, per qualche strana ragione, risulta estraneo al turismo non dico di massa (e meno male) ma al turismo in generale. Un posto come il Parco Nazionale del Paradiso Slovacco, di cui voglio parlarvi oggi, è tanto incredibile quanto sconosciuto. Qualche visitatore in più dall’Italia potrebbe forse giovare all’economia locale, e allora vediamo se con questo post riusciamo a presentare degnamente un parco tra i più incantevoli che abbiamo mai visto!
Indice dei contenuti
DOVE SI TROVA IL PARCO NAZIONALE DEL PARADISO SLOVACCO
Cominciamo subito con l’ubicazione esatta del parco, che in slovacco prende il nome di Národný park Slovenský raj. Come si può vedere dallo screenshot della mappa, le strade di accesso sono ovunque, a nord come a sud, a ovest come a est. Se venite da sud significa che state attraversando le montagne dell’entroterra, quindi strade tortuose con parecchi saliscendi, se invece come noi state percorrendo il giro in senso orario, rimanendo lungo l’autostrada principale, allora il discorso è più semplice, e vi basterà deviare verso il parco all’altezza di Poprad. Il parco è diviso fra la regione di Prešov e quella di Kosice, entrambe molto ricche di natura (animali compresi).
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DORMIRE IN CAMPEGGIO: I 2 CAMPING DEL PARCO NAZIONALE
Una volta arrivati la vostra destinazione sarà quasi certamente un campeggio (vedi l’ultimo paragrafo dedicato a zingari e poliziotti). La sosta libera NON è consentita, e soprattutto vi trovate nei pressi di Hrabušice, cittadina attorniata di villaggi rom. Niente in contrario, ma noi abbiamo avuto la visita di un simpatico zingaro alle 6 di mattina, per fortuna conclusasi con la sua fuga. Detto ciò, i due camping dove sostare sono entrambi a Nord, ai confini del parco, uno dall’aspetto più simile a un moderno villaggio turistico, l’altro, dove abbiamo pernottato noi, molto più piccolo e con le fattezze del campo erboso. Quello dove abbiamo dormito noi con Ermanno si chiama Autocamping “Camping” (nome se non altro facile da ricordare), l’altro, il più turistico, si chiama Camping Podlesok Ltd. I prezzi sono decisamente abbordabili, ma non aspettatevi regali, specie in alta stagione.
COSA FARE: TREKKING, CLIMBING, BAGNI AL FIUME, BIRD WATCHING…
E veniamo all’immancabile lista delle cose da fare al parco nazionale del Paradiso Slovacco. Lasciate perdere l’immaginario da cartolina austriaco. La natura è incontaminata, ma non ci sono quelle strutture moderne che abbiamo osservato qua e là in Austria: niente cabinovie, niente piscine artificiali a 2.000 metri di quota, niente baite o trenini a cremagliera, niente discese in kart. Il pezzo forte è invece il percorso di trekking lungo il fiume Hornadù. Questo sentiero, in parte sospeso sopra il corso d’acqua, è diventato l’emblema stesso del parco: se digitate su Google “paradiso slovacco” troverete in buona parte immagini del sentiero (vedi anche la copertina di questo articolo).
Il percorso non è da tutti, anzi. Noi lo abbiamo affrontato con Seba e Mati, ma entrambi sono buoni camminatori, abituati a stare all’aria aperta con il freddo e con il caldo. In totale abbiamo impiegato 4 ore buone, ma direi che ne è valsa assolutamente la pena (anche solo per vedere le rovine di Kláštorisko, esempio di villaggio bucolico preindustriale).
Altre cose da fare in ordine sparso sono:
- climbing, se sapete arrampicare, il paradiso slovacco sarà il vostro eden, tra gole profonde e pareti verticali di roccia nuda
- mountain bike, con o senza batteria, potrete cimentarvi in corse a rotta di collo su e giù per le montagne del parco, noi ci siamo accontentati di un giretto noleggiando il carrellino per i bimbi al camping Podlesok, sotto vedete qualche foto del pomeriggio… spettacolo!
- bird watching, non ho mai capito in cosa consista esattamente, ma qualche rapace da ammirare lo abbiamo visto pure noi volteggiare in cerchio nel cielo (non a caso esiste un valle chiamata Falcon Valley)
- bagni e tuffi nei fiumi, con le dovute precauzioni, e nella stagione consentita, potrete godervi la frescura delle infinite cascate e corsi d’acqua che attraversano il parco nazionale del paradiso slovacco, un vero toccasana per lo spirito, il corpo e la mente
ATTENZIONE AGLI ZINGARI (E ANCHE ALLA POLIZIA)
Le incognite maggiori, e per noi totalmente inaspettate rispetto alle previsioni, sono state gli zingari da una parte e la polizia dall’altra. Come spiegato sopra, le zone del parco sono dimora di una folta comunità di zingari, niente di particolare da segnalare, ma noi abbiamo subito un tentato furto da parte di uno di loro (non ho dubbi perché l’ho beccato con le mani nel sacco, cioè nel van). D’altra parte, la polizia ha beccato noi durante un tentativo di sosta libera, su segnalazione dei diligenti cittadini slovacchi, figli di un ex regime (quello sovietico) e quindi ancora ligi al proprio dovere. Vabbè, esperienza non delle migliori, ma che ci ha insegnato ad evitare la sosta libera nel resto del viaggio (non sempre, ma più spesso di quanto avessimo preventivato).
Il Parco Nazionale del Paradiso Slovacco è insomma un paradiso perduto alla Marcel Proust, ben conservato, fuori dai circuiti turistici, poco antropizzato, ma con alcune dinamiche da conoscere, come appunto il pericolo di furti e di visite da parte della polizia (alla fine nessuna multa, per noi, ma potevano anche darcela se solo avessero voluto). È stata nel complesso un’esperienza indimenticabile, nel bene e nel male: senza dubbio una meta nella top five delle cose da fare e vedere in questo paese. Metteteci come ciliegina sulla torta le trattorie e i ristoranti in zona, tutti specializzati in cucina slovacca, e capirete perché un salto al paradiso slovacco è d’obbligo, tanto più se girate con un bel van o camper e avete bici e accessori al seguito.