Napule è tutta rampe, scalinate, scale, gradune, grade, gradiatelle, sagliute, scese, cupe, calate, sicule ‘e coppa, ‘e sotto, viculille, sicule storte, sicule cecate – Carlo Bernari
Visitare Napoli è come perdersi in un dedalo di esperienze diverse tra loro. Un giorno sei sulla cima del Vesuvio, un altro sei sottoterra per una visita alla Napoli Sotterranea, un altro ancora vai a Posillipo per ammirare uno dei luoghi più incantevoli della città… E fra tanto girovagare, a volte senza nemmeno accorgertene, ecco che inizi a salire uno dei 200 percorsi pedonali sparsi tra centro storico e immediata periferia. Scale, gradoni, rampe, calate, un complesso e articolato sistema di collegamento tra le colline e la pianura, tra i quartieri ricchi e le zone popolari, tra il mare e il cielo, tra il caos del traffico e la pace dei belvedere. Lungi dal presentarli tutti uno per uno, impresa realizzata nell’ottimo libro Napoli in salita e discesa di Guida Gabriella, edizioni Intra Moenia, vorrei raccontare quello che ho imparato nel mio piccolo sull’argomento e riportare alcune fonti, come appunto il libro di Gabriella, per approfondire la conoscenza delle scale di Napoli. Cominciamo dalla protagonista di tutte le scale, sua maestà la pedamentina di S. Martino.
VITA, MORTE E MIRACOLI DELLA PEDAMENTINA DI S. MARTINO
Facile da individuare, bellissima da percorrere, discreta nel suo stato di conservazione. È la Pedamentina di S. Martino, la regina delle scale di Napoli, la cui esistenza è documentata già in età viceregnale (XVI secolo). La costruzione di questa scala pare essere legata alla fondazione della Certosa di San Martino, che insieme a Castel Sant’Elmo rappresenta il naturale punto di arrivo delle scale. La partenza si trova lungo corso Vittorio Emanuele e si può raggiungere grazie a un’altra magnifica scala, quella di Montesanto, che inizia giusto accanto alla funicolare di Montesanto.
Per arrivare dalla base (funicolare) alla Certosa ci vogliono circa 30 minuti a buon passo, ma la fatica è senz’altro ripagata da scorci deliziosi sulla città, fra i quali il famoso Spaccanapoli. Attenzione perché alla fine delle scale di Montesanto bisogna girare a sinistra e seguire per un centinaio di metri corso Vittorio Emanuele. Sulla destra vedrete il cartello che indica i primi gradini della Pedamentina. Ovviamente se avete bimbi al seguito… scordatevi il passeggino!
LE ALTRE SCALE DI NAPOLI (E COME TROVARLE SENZA USCIRE PAZZI)
Ovviamente la Pedamentina e la scala di Montesanto sono solo due delle tante salite che si possono affrontare a Napoli. Visitando la Reggia di Capodimonte siamo passati ad esempio davanti alla scenografica Scalinata di Capodimonte, oggetto di recente restauro all’interno di una più ampia azione di recupero dell’area collinare. Proprio il recupero è un tema sottolineato da quello che è diventato il sito di riferimento per conoscere le scale di Napoli, ovvero www.scaledinapoli.com.
Benché non sia più aggiornato da qualche mese (novembre 2015), presenta numerosi articoli e notizie interessanti sulle scale e sugli eventi correlati. Altra risorsa preziosa è www.palazzidinapoli.it/napoli-verticale, sezione di un sito ricchissimo di contenuti su Napoli suddivisi per quartieri, aree pedonali, mercatini, spazi verdi, itinerari, stazioni. Alla pagina Facebook Palazzi di Napoli, tra parentesi, si pubblicano domande a quiz su luoghi insoliti e poco noti della città. Per chi cerca invece una guida cartacea, consiglio vivamente il libro a cui accennavo sopra, Napoli in salita e discesa di Guida Gabriella, edizioni Intra Moenia. Fateci sapere le vostre impressioni a riguardo, vi lascio con un servizio del TG 3 condiviso su Youtube in cui le scale sono raccontate in tutto il loro fascino.