E’ scoraggiante pensare quante persone sono scioccate dall’onestà e quanto poche dall’inganno – Noël Coward
Oggi abbiamo la fortuna di ospitare due persone speciali conosciute per caso navigando in rete. Dico “speciali” per un motivo ben preciso, anzi due: Pedro e Vale di Buongiorno World non soltanto hanno realizzato il sogno del viaggio “on the road” in Australia, ma dimostrano di avere una particolare attenzione per temi a noi cari come la sostenibilità e l’impegno sociale. Nei loro post traspare uno stile di vita e di viaggio rispettoso dell’ambiente e dei paesi visitati, lontano anni luce dal turismo mordi-e-fuggi di molti travel blogger e presunti viaggiatori. Non potevamo quindi fare a meno di intervistarli e porre loro alcune domande sul blog che stanno gestendo, sui viaggi portati a termine, e sui progetti che siamo sicuri hanno in cantiere per il futuro. Seguiteli e scoprirete che non siete gli unici a sognare (e combattere) per un mondo migliore!
Ciao Pedro, ciao Vale, è un piacere avervi ospiti del nostro travel blog. Vi va di raccontare ai nostri lettori chi siete?
Certo con piacere!
Il vostro blog, Buongiorno World, è stato creato in concomitanza con la partenza per l’Australia, il 16 febbraio 2015. Com’è andato quel viaggio?
E’ sempre molto difficile per noi rispondere a questa domanda.. L’Australia ci ha stregato e fatto innamorare perdutamente oltre che averci profondamente cambiato..Il viaggio ci ha aiutato a ritrovare una connessione con la natura che avevamo completamente dimenticato, a comprendere che i nostri limiti sono molto più ampi di quanto immaginavamo e a sperimentare un senso di libertà infinito.. L’Australia è una terra che almeno tutti nella vita una volta dovrebbero visitare..
E in Nuova Zelanda quando ci siete stati? Sempre on the road?
La Nuova Zelanda è stata una scelta logica, ormai eravamo lontanissimi da casa, non sapevamo quando ci sarebbe ricapitata l’occasione e così abbiamo prenotato un volo dopo 8 mesi di viaggio in Australia. Abbiamo noleggiato una macchina con una tenda sul tettuccio dell’auto e abbiamo visitato l’isola nord e sud in 21 giorni per un totale di 5.000 km!
Quali altri paesi che vi piacerebbe visitare on the road?
Stati Uniti Coast to Coast, Mongolia, in generale tutta l’Europa.. Ad Ottobre visiteremo l’Islanda con un Camper Van e non vediamo l’ora!
Minivan, camper, roulotte, 4 x 4 o mezzi noleggiati in giro per il mondo a seconda delle esigenze?
Dipende. In Australia avevamo il tempo e il van lo abbiamo comprato, mentre in Nuova Zelanda abbiamo dovuto noleggiarlo, così come faremo in Islanda. Il mezzo che scegliamo dipende dalla destinazione e quando possibile ci spostiamo anche con i mezzi pubblici. In Australia è complicato e molto caro ad esempio, così come in Islanda ma in Thailandia ci siamo spostati solo ed esclusivamente in autobus senza prendere un volo per un mese e mezzo.
Quali sono secondo voi i punti di forza di un viaggio on the road? E il rovescio della medaglia?
Il punto di forza è la flessibilità totale che un viaggio del genere ti da, la possibilità di fermarti e di ripartire quando e dove vuoi. Il lato negativo se vuoi sono le lunghe ore di guida che a volte tocca fare. In Australia abbiamo anche viaggiato tre giorni di fila attraversando il deserto senza visitare nulla. Si parlava di 6/7 ore al giorno di guida. In Nuova Zelanda abbiamo fatto 5.000 km in meno di tre settimane, tutti i giorni si guidava 2/3 ore.. L’altro lato negativo è che i viaggi on the road creano dipendenza 😉
Torniamo al blog. Nei post che scrivete emerge un amore vero per la natura e la libertà, la nostra e quella degli altri. Anche noi cerchiamo di pesare il meno possibile sull’ambiente e fare scelte etiche, ma notiamo a malincuore che c’è parecchia indifferenza ormai su tutto (vedi la recente esperienza con il tour di Amazon). Si può ancora cambiare la società e smuovere le coscienze?
C’e ancora parecchia indifferenza è vero ma noi un cambiamento nel settore del turismo lo notiamo parecchio. Lo “slow travel” è un fenomeno in forte crescita ad esempio e diverse strutture così come agenzie cominciano ad investire in scelte più sostenibili. Vedi Ecobnb (l’airbnb ecologico), piuttosto che Blablacar o associazioni come Addio pizzo Travel in Sicilia che abbiamo avuto il piacere di conoscere da vicino. Scelte di “viaggio sbagliate”, come le cavalcate sugli elefanti in Thailandia per esempio, nascono più che dall’indifferenza dalla mancanza di conoscenza. Quindi per rispondere alla vostra domanda, si è possibile smuovere le coscienze siamo ottimisti! Noi cerchiamo di dare il buon esempio e raccontare le problematiche che girano intorno a certe situazioni in modo che i nostri lettori possano con maggiore consapevolezza fare delle scelte più giuste al momento di fare un viaggio.
Il blog come passatempo o come strumento per lavorare? Avete un piano per monetizzare o per il momento vi basta scrivere?
Il blog è prima di tutto una passione, ma anche la nostra scommessa sul futuro e un lavoro. Quando non viaggiamo stiamo ore davanti al Pc fino a tardi anche nel week end e mentre viaggiamo non smettiamo di fare video e foto neppure per un minuto. Abbiamo un piano per monetizzare Buongiornoworld così come abbiamo fatto con il nostro sito visitarebarcellona.com, che dà consigli per turisti italiani a Barcellona e che ad oggi da “da vivere” a un team di 4 persone.
La figura del travel blogger sembra sempre più inflazionata. Secondo voi è ancora importante saper scrivere e raccontare o basta qualche fotografia provocante e un po’ di pubblicità?
La scrittura è il modo per comunicare più vecchio del mondo e che tramonti (come alcuni pensano) lo vediamo davvero difficile! Entrando nel tecnico la scrittura e la creazione di contenuti utili rimangono lo strumento migliore per crescere in Google e a nostro avviso il modo più efficace per raggiungere i propri followers. Certo è che deve per forza essere accompagnata anche dalla fotografia, nel blogging sono importantissime entrambe. La nostra fonte di ispirazione principale nelle scelte di viaggio sono travel blogger.
Il vostro canale Youtube ci piace un sacco, sembrate dei videomaker professionisti! Avete fatto corsi di qualche genere o siete autodidatti? E per quanto riguarda le attrezzature?
Grazie mille siamo lusingati! A dire il vero siamo dei “video maker” totalmente improvvisati e l’unica attrezzatura usata ad oggi è una Gopro e uno stabilizzatore, anche se per il viaggio in Islanda stiamo investendo in qualcosa di più “pro”. Speriamo presto di avere il tempo di fare più video.
Consigliamo di farlo con un piano ben preciso. Se si molla il lavoro per viaggiare senza un piano B, probabilmente dopo un anno si torna a fare quello che si faceva prima. Noi abbiamo pianificato il nostro “mollo tutto” per ben due anni, aspettando il momento giusto. In concreto abbiamo risparmiato parecchio, io ho raggiunto una posizione “senior” nell’azienda in cui lavoravo così da potere vendere il mio Cv facilmente in caso di necessità al ritorno, mentre Pedro ha aspettato che le entrate di VisitareBarcellona lo rendessero indipendente economicamente e ha sviluppato conoscenze precise. Diventare travel blogger, youtubers o nomadi digitali richiede molto lavoro, dedicazione, studio e professionalità ed avere successo è tutt’altro che semplice. Si deve lavorare il doppio perché funzioni.
Dove vi trovate ora e cosa fate per vivere?
La nostra base è Barcellona da cui viviamo ormai da 6 anni. Per vivere siamo travel blogger! Gestiamo 4 siti in totale e lavoriamo ogni giorno perché migliorino e aumentino le visite, non smettendo mai di fare formazione.
Come immaginate la vostra vita da qui ai prossimi anni?
Mi viene in mente una foto precisa: una famiglia riunita intorno a un fuoco, un campervan simile a “IronVan” (il nome che abbiamo dato al nostro van in Australia), un campeggio sotto le stelle e un fuocherello.
E adesso, come di consueto, salutate i lettori con un’immagine!
Io e Pedro al Tongariro Alpine Crossing in Nuova Zelanda, il posto più allucinante che abbiamo visto.