Messe in mano ai potenti oligarchi, le banche avevano iniziato a prestare senza regole. Tutti potevano accedere ai prestiti, indebitarsi era diventata di colpo la norma – Andrea Degli Innocenti
A quanto pare di giornalisti che sanno fare il proprio mestiere in questo povero paese ne esistono ancora. Andrea Degli Innocenti, con il suo Islanda chiama Italia, dimostra che la professione di giornalista ha ancora un valore e che è possibile, nonostante tutto, raccontare storie che altrimenti nessuno verrebbe a sapere. È grazie ad Andrea e al suo bellissimo Islanda chiama Italia (un nome un programma) che ho scoperto la storia recente, ma anche il passato, di uno dei paesi più affascinanti d’Europa. Il piacere che mi ha dato la lettura di questo reportage è dovuto in larga parte al resoconto, in prima persona, di aspetti poco o per nulla noti dell’Islanda. In particolare la storia recente, costellata di manifestazioni e proteste contro governi corrotti e incapaci.
UNA STORIA CHE MERITA DI ESSERE LETTA… E CONDIVISA!
Il richiamo dell’Islanda è quasi sempre legato a eventi naturali come le aurore boreali, le eruzioni vulcaniche o gli spettacolari geyser. Anche noi, a bordo di Ermanno, sogniamo di attraversare prima o poi questa piccola isola del Nord, con i suoi ambienti selvaggi e incontaminati. Non bisogna però dimenticare che dietro le immagini di copertina ci sono dinamiche finanziarie e sociali non meno interessanti, a cui noi italiani dovremmo prestare attenzione. Il titolo stesso del libro, Islanda chiama Italia, è un invito a reagire contro una crisi che sembra diventata ormai cronica. Se avete in programma un viaggio in Islanda, o, prima ancora, se avete fame di conoscenza, vi consigliamo di acquistare il libro su IBS a soli 10,12 euro.
Ci sarebbero tante altre cose da dire sul libro di Andrea, ma forse a testimoniare meglio di noi l’originalità e il coraggio di questo libro dovrebbe essere l’autore stesso. E così lasciamo che a concludere la nostra breve e umile recensione siano le sue stesse parole, pescate da un capitolo tra i più significativi: L’ascesa dei Nuovi Vichinghi.
“Capelli lunghi e occhiali da sole, macchine di lusso e jet privati, amanti delle belle donne e della vita mondana, i nuovi vichinghi erano imprenditori e uomini d’affari di successo che cavalcavano le onde della finanza globale così come gli antichi antenati solcavano i mari alla ricerca di nuove terre da razziare. Non erano ricchi, erano ricchissimi”.