Cominciare una rivoluzione è facile, è il portarla avanti che è molto difficile – Nelson Mandela
Complimenti, hai trovato un vecchio camper e non vedi l’ora di comprarlo a prezzo stracciato per restaurarlo. Immagini già le mille personalizzazioni, i mobili su misura, la veranda esterna, e ovviamente un bel pannello solare sul tetto per viaggi on the road da paura. Ragazzo, sei fortunato perché questo articolo potrebbe farti cambiare idea, e sarebbe solo che un bene. Noi ce lo siamo chiesti spesso se valesse la pena continuare o meno a restaurare il nostro vecchio camper (leggi autocaravan), e la risposta ancora oggi è forse. Il caro vecchio camper Ermanno, modello Fiat 238 anno 1980, ci ha dato tanti di quei grattacapi che nemmeno un mulo avrebbe saputo fare di meglio, vedi la volta che abbiamo rotto il cambio a causa di una piccola e insignificante perdita di olio. Costo totale della riparazione: 700 euro. Olè!
E non pensare, amico mio lettore, che Ermanno fosse disastrato come certi vecchi autocaravan che si vedono in giro. Marciare marciava, accendersi si accendeva (non sempre), l’allestimento interno era in condizioni discrete. Eppure, nonostante tutto, nel solo 2015, anno in cui il camper divenne di nostra proprietà, la lista di riparazioni era già piuttosto lunga. Alternatore, motorino di avviamento, impianto elettrico, manodopera, batterie… Colpa nostra che non eravamo abbastanza esperti in materia? In parte sì. Se vuoi restaurare un vecchio camper – inclusi i tanto blasonati Westfalia – sappi per prima cosa che una minima conoscenza di fai-da-te, meccanica, motori ed elettrauto è un requisito oserei direi indispensabile, se non altro per risparmiare soldi e tempo (purché la conoscenza sia reale e non presunta, vedi il precedente proprietario di Ermanno…). Noi, l’esperienza, ce la siamo fatta (e ce la stiamo facendo) a suon di quattrini e carro attrezzi. Ma non è ancora tutto.
CONSIDERAZIONI PRIMA DI RESTAURARE UN VECCHIO CAMPER
Se la tua esperienza in materia di camper e mezzi d’epoca tornerà senz’altro utile per restaurare come si deve il ferrovecchio, sappi che lungo la strada troverai parecchi altri ostacoli. Uno di questi saranno, con ogni probabilità, i pezzi di ricambio. Se il mezzo gode ancora di una qualche reputazione – vedi, ancora una volta, i Westfalia – non avrai che l’imbarazzo della scelta, ma di contro andrai a pagare prezzi medio alti in virtù della forte domanda. Se invece, come per il Fiat 238, la domanda è bassa, rischi di dannarti l’anima ogni volta che ti serve qualcosa. Tanto per fare un esempio, le boccole, minuscoli componenti che permettono di cambiare marcia, le abbiamo dovute ordinare da un sito francese (!!!), dopo giorni di ricerche su Google. Non è detto poi che il pezzo che ti arriva a casa sia identico all’originale. Come oggi, le aziende costruttrici di ieri producevano nuove versioni dello stesso mezzo con leggerissime modifiche, il che ha portato nel tempo a un assortimento di componenti pressoché infinito.
Tanto per fare un altro esempio concreto, la volta che abbiamo ordinato l’alternatore ci è arrivato un pezzo che sembrava identico ma che differiva per la posizione di un foro… ebbene, quel maledetto foro fuori asse comprometteva l’attacco e rendeva il pezzo, di fatto, inutilizzabile. Prendi, rispedisci al fornitore, cerca di nuovo un pezzo sperando sia quello giusto, lascia il mezzo in officina, e intanto i giorni passano e ti domandi chi cavolo te lo abbia fatto fare. Anche perché, altro problema frequente, la colpa spesso non è neanche tua ma del meccanico, che in buona o in cattiva fede ha preso un granchio. Quella volta, per dire, l’alternatore manco serviva, e qui vale la pena aprire una parentesi sul capitolo più doloroso di un restauro.
I MECCANICI, FIGLI DI UNA BUONA DONNA, E LE LORO TEORIE
Se la voglia di restaurare un vecchio camper ancora non ti è passata, aggiungi al preventivo il continuo confronto con meccanici e officine. Negli ultimi due anni abbiamo avuto a che fare con personaggi di ogni risma, da ciarlatani patentati (in cima alla lista l’elettrauto pugliese di Carovigno, stendiamo un velo pietoso) a grandi officine di tutto rispetto (Ravazzolo vicino ai Colli Euganei o l’elettrauto Sergio Scala dalle parti di Ozzano). Il problema è che imparerai a chi affidarti solo dopo aver provato il servizio, come si suol dire, sulla tua pelle. Con questo non vogliamo dire che in fondo non ne valga la pena, anzi, lungi da noi dissuaderti dall’impresa. L’idea è quella di metterti in guardia per evitare che tu possa imbarcarti in qualcosa più grande di te. Considera che al momento di scrivere abbiamo già speso 5.000 euro oltre al costo del mezzo (3.300) dal giorno dell’acquisto. Non poco!
E mancano ancora diversi lavori, come il rifacimento dei mobili e della cucina, l’installazione del gancio traino, la sostituzione del telo del tetto a soffietto e non da ultimo, se proprio Ermanno fa il bravo, il restauro integrale della carrozzeria, che da solo costa sui 3.000 euro circa. Caro e temerario lettore che sogni di restaurare il tuo vecchio camper, noi ti vogliamo bene e ti diciamo che nulla è impossibile a questo mondo, nemmeno la resurrezione di mezzi in pessime condizioni. Se sei arrivato a leggere fin qui senza dubbio hai le carte in regola per lanciarti in questa avventura eroica, che come tutte le avventure avrà momenti di totale disperazioni e momenti di assoluta euforia. In tutti i casi ricorda: quando hai deciso di restaurare il camper, comincerai ad affezionarti a lui, e quando avrai perso la testa definitivamente, non potrai più tornare indietro. Eccoti un video per dirti che tutto è possibile. Buona vita e buon restauro.
Comments
1 commentoFabio
Mag 10, 2017Ciao bellissimo articolo che ho letto con piacere e a tratti ritrovandomi in alcune parti
Anch’io e mia moglie abbiamo acquistato un camper d’epoca che stiamo finendo di restaurare,ma fortunatamente abbiamo l’hobby del fai da te e una conoscenza abbastanza buona di meccanica.Così i vari lavori al motore e parti varie ce li siamo fatti da soli con il solo costo deiricambi.Se posso darti un piccolo consiglio le parti meccaniche del fiat 238e sono comuni a ad altre versioni di auto fiat dello stesso periodo (motore, cambio ,freni,sterzo ecc,) come ad esempio la fiat 124 .
Complimenti per il furgone,che anche se poco apprezzato era il diretto concorrente del teutonico vw t2 oggi blasonatissimo e dal costo iperbolico
Rob
Mag 10, 2017Meno male qualcuno che dice pane al pane e vino al vino. Vero: questi mezzi si possono restaurare anche da soli a poco prezzo. Vero: alcune parti del 238 sono comuni ad altri mezzi. Verissimo: furgone poco apprezzato ma diretto concorrente del T2, che a detta perfino dei tedeschi non reggerebbe il confronto con il 238. Vedi questo video per credere ==> https://www.youtube.com/watch?v=2Grf-e42cCU
Orsola
Mag 9, 2018Ciao Roberto, complimenti per il Blog e per il tuo stile di vita, invidiabile soprattutto anche per essere lontano dai social medias. Mi chiamo Orsola e sto cercando anch’io di fare qualche trasformazione all’interno della mia vita. La “svolta” la potrebbe dare un vecchietto… un camper Ford Freccia Big mansardato del 1982 con 23.000 km (a meno che il conta km non abbia già fatto il giro!). Motore sembra ok (che emozione riuscire a guidarlo!), ma la carrozzeria e gli interni sono un disastro. Mi preoccupa molto il fatto che ha avuto un’infiltrazione d’acqua sopra al letto (hanno preso una grossa botta sul tetto) e l’hanno rappezzata siliconando. Ma a sorreggere il tetto hanno messo un bel palo di ferro dietro i sedili dei guidatori… probabilmente senza quello crollerebbe tutto. Purtroppo me ne sono già invaghita e non riesco a rinunciare alla mia idea di svuotarlo tutto e crearci una piccola Boutique Mobile all’interno. Il prezzo di vendita è 1.000 euro trattabili. Chi mi sa dare qualche consiglio? Quanto costa secondo voi restaurare un “vecchietto” del genere e trasformarlo in una Vintage Boutique? E’ tanto difficile trovare i pezzi di ricambio tipo il blocco per l’accensione? Premetto che né io né mio marito abbiamo alcun tipo di conoscenza meccanica o di falegnameria quindi potremmo fare gran poco da soli… Intanto grazie a tutti per i consigli che mi potrete dare.
ROBERTO ZAMBON
Mag 11, 2018Ciao Orsola, scusa il ritardo ma con il documentario che stiamo promuovendo c’è sempre da correre! La vedo molto dura realizzare questo tuo progetto, non voglio scoraggiarti ma se hai letto con attenzione questo articolo ti sarai resa conto di quanto lavoro ci voglia, e di quante difficoltà possano presentarsi lungo la strada. Trovare i pezzi è difficile, trovare un meccanico in gamba (che abbia voglia di lavorare e sappia mettere mano su questi mezzi) è ancora più difficile, trovare i soldi per tutto… è difficilissimo! Pensa solo se andando in officina ti dicessero che l’unico modo per rimuovere il palo di ferro è rinforzare la scocca, per un totale di 5.000 euro di preventivo. Bene, ti trovi a prendere la decisione se tenere un mezzo pericolante o cacciare la grana e fidarti… e se poi quel lavoro fatto in quel modo non era nemmeno necessario? Francamente mi sembra un mezzo davvero messo male, tutto quello che risparmi lo dovrai tirare fuori di nuovo, noi Ermanno lo abbiamo pagato 3.000 euro di settimana mano, ora vale il doppio ma è anche vero che ci abbiamo speso altri 10.000 euro… e tanto, tantissimo tempo! Fai le tue considerazione insomma, se ci vedi un progetto dietro e ti sei innamorata, compralo, ma se lo fai perché costa poco o perché ti piace l’idea del restauro… bè, sai a cosa vai incontro! Ti faccio un grande in bocca al lupo, se hai bisogno sai come trovarmi 😉
Adriano
Ago 28, 2018Vi seguo dagli inizi di questa avventura e temevo che sarebbe arrivato un articolo così. A vedere Ermanno quando l’avete comprato, ci saremmo caduti tutti (io non ne ho mai visto uno simile tenuto così bene). Però probabilmente vi ha “fregato” il fatto di usarlo come unico mezzo di casa…avreste avuto le stesse rotture (al netto della disonestà di qualche meccanico) ma forse diluite nel tempo. Comunque quando (spero presto) salirete su un mezzo attuale, sarà anche peggio. Il mondo dei camper è un pò “infido” perchè di fatto sono tutti pezzi unici e non è detto che 2 camper usciti dalla stessa linea di assemblaggio abbiano gli stessi difetti. Voi avete azzeccato la tipologia (il camper puro) e sono certo che col tempo (e con le esigenze diverse avendo 2 bambini) arriverete al camper più o meno ideale 😉
ROBERTO ZAMBON
Ago 28, 2018In parte hai ragione, ma non mi sento poi così fregato: in realtà a fregarci è stata l’inesperienza e soprattutto la quantità di persone disoneste o incompetenti che abbiamo incontrato. Fosse un mondo diverso, probabilmente avremmo potuto usarlo senza problemi come unico mezzo, risolvendo tutte le rogne nella metà del tempo e con la metà dei soldi. Ad ogni modo è sintomatico che quest’anno, per la prima volta dal 2015, non abbiamo MAI preso un carroattrezzi (i primi anni era una costante). Quindi direi che siamo usciti dal tunnel! 🙂