Non smetterò mai di sognare, avrò forza per vincere, coraggio per non mollare, pazienza per persistere – Andrew Parker
Dopo quasi 1.000 chilometri di rodaggio, possiamo finalmente parlare con cognizione di causa di uno dei lavori più importanti effettuati sul nostro Fiat 238: il rifacimento semi-completo del motore a seguito del recente guasto. Per chi non lo sapesse, la pompa dell’acqua ha smesso di funzionare durante la marcia, e non avendo un sensore installato che ci avvisasse, ecco che il motore si è surriscaldato, bruciando la guarnizione e causando danni abbastanza gravi al resto delle parti. Questo alla fine dell’anno scorso. Il mezzo è rimasto quindi fermo dal meccanico per quasi tre mesi, fino al tanto atteso giorno della riconsegna e dalla prova su strada. Premetto che il nostro è un veicolo particolare, classe ’80, con doppia alimentazione benzina / GPL.
Il motore è un 1.438 con 52cv di potenza, e sebbene qualcuno da vari gruppi e anche dalla nostra pagina Facebook abbia suggerito di cambiarlo con un motore simile ma più potente, ho sempre pensato che i rischi di un’operazione simile fossero eccessivi. Se i costruttori dell’epoca hanno montato questo motore non è stato certo per caso, e non mi sento in alcun modo di potergli dare torto. La velocità di 100 km/h è più che sufficiente, soprattutto quando siamo in viaggio. Questo per dire che le opzioni per sistemare il guasto, nella mia testa, erano tre:
- rifare l’attuale motore
- sostituirlo con un motore usato da ricondizionare
- sostituirlo con un motore “nuovo” (giacenza di magazzino)
L’ultima ipotesi, forse la migliore, si è rivelata da subito una sfida. Trovare un motore di un Fiat 238 è quasi impossibile, e ogni anno vengono pubblicati forse due o tre annunci se è tanto. Dopo aver escluso dunque questa pista, mi sono appellato all’amico Alberto, il quale mi ha proposto di darmi gratis il motore di un suo vecchio Fiat 238 equivalente in tutto e per tutto al mio. Purtroppo anche questa opzione è stata poi scartata, non tanto da me quanto dal meccanico. A quanto pare il motore di Alberto aveva troppe rogne, motivo per cui non valeva la pena metterci mano (ma poi vedremo come sia tornato utile lo stesso). Siamo giunti infine alla decisione più sensata: smontare la testata e rifare buona parte del motore.
L’ELENCO DELLE PARTI DEL MOTORE CAMBIATE E REVISIONATE
Il lavoro del meccanico ha previsto diversi interventi, a partire dalla sostituzione doverosa della pompa dell’acqua. La testata è stata smontata e portata in rettifica, ovvero in un’officina specializzata che ha “pelato”, come si dice in gergo, il lato superiore, in modo da garantire una combustione e tenuta ottimale. Visto che i miei erano ovalizzati, dal motore di Alberto sono stati presi i quattro cilindri, definiti dal meccanico in buone condizioni. A questo si sono aggiunti altri kit e particolari, qui l’elenco completo e relativo costo:
Parte / Intervento | Costo |
Rettifica testa completa | 210 euro |
Anelli pistoni x 4 | 166 euro |
Valvole di scarico x 4 | 86 euro |
Kit bronzine di biella | 30,50 euro |
Kit guarnizioni motore | 145 euro |
Lucidatura canne pistoni | 100 euro |
Cinghia distribuzione | 40,30 euro |
Conchiglie x 4 | 23,70 euro |
Contatti | 22,30 euro |
Filtro olio | 16,80 euro |
Olio motore 10/40 | 54 euro |
Termostato | 64,40 euro |
Antigelo 2 litri | 24,00 euro |
Fascette x 3 | 9 euro |
Manodopera | 750 euro |
TOTALE | 1.750 EURO |
Sottolineo che questo elenco non descrive un rifacimento completo ma parziale, alla luce di quanto era necessario prendere in considerazione per ottenere un risultato all’altezza. Leggendo online sembra che i prezzi per un lavoro equivalente su un mezzo moderno siano più alti di un terzo se non del doppio, questo dipende dal fatto che i motori di una volta hanno molte meno componenti dei motori “moderni”: se state leggendo questo articolo con un preventivo doppio in mano, non è detto che non sia un prezzo alto, può essere solo che il meccanico debba impiegarci il triplo del tempo e usare molti più pezzi di ricambio, tutto qua. Io stesso, in un’altra officina, avevo ricevuto un preventivo di 4-5.000 euro per un rifacimento totale, ma al di là della cifra spaventosamente alta mi sembrava anche troppo in termini di prestazioni. Insomma, parliamo pur sempre di un mezzo da viaggio, mica da competizione o da collezionismo!
DAL RUMORE ALLE SALITE: COSA E’ CAMBIATO (IN MEGLIO)
Quando sono andato a riprendere Ermanno in officina, il meccanico mi ha mostrato una biella, indicandomi la parte interna più usurata. A suo giudizio, se anche non si fosse rotta la pompa dell’acqua, il motore avrebbe risentito di qualche altro problema dovuto al numero esagerato di chilometri. Questa conclusione, per quanto amara, mi ha riportato alla dura realtà dei fatti: stavamo girando con un camper van del 1980, con un motore che forse non veniva toccato da decenni. Difficile immaginare un futuro esente dal rifacimento del motore stesso. Magra consolazione, a cui tuttavia bisogna aggiungere i miglioramenti riscontrati in questa fase di rodaggio. Lasciatemelo dire, Ermanno non va più veloce, e non ha più ripresa di prima, ma su alcuni aspetti è migliorato, e di molto.
In particolare ho notato una differenza enorme in salita: pensate solo che prima le salite in collina o in montagna dovevamo affrontarle in seconda, a volte perfino in prima. Ora andiamo su in terza che è un piacere, e nella metà del tempo! Anche il rumore in cabina è diminuito, e ormai grazie al contributo del sughero e dei pannelli fonoisolanti applicati in precedenza posso dire che siamo quasi al livello di un normale furgone, anche in autostrada a velocità sostenuta. Sul fronte dei consumi ancora non mi sbilancio perché non ho avuto modo di provarlo a GPL, ma tenete conto che già prima un pieno da 40 litri di GPL durava anche 300 chilometri, il che significa intorno ai 9 chilometri con un litro, che per un camper è un’ottima media. Sulla benzina non sto lì a calcolare, tanto finito il rodaggio andremo quasi sempre a GPL come prima. Che dire dunque? Ne valeva la pena? In linea teorica forse no, ma se consideriamo gli attuali blocchi ai mezzi diesel, il costo irrisorio per l’assicurazione e il bollo di un mezzo del genere, la comodità di arrivare ovunque, il prezzo futuro che può assumere un veicolo ormai unico nel suo genere… bè, allora direi che sì, nonostante il costo “elevato”, riportare a casa il nostro bestione aveva senso, e l’abbraccio di Seba alla fiancata di Ermanno quando lo ha rivisto dopo tre mesi di astinenza è stata la conferma definitiva. I sogni, del resto, non hanno prezzo.
Comments
1 commentoCristian
Mar 4, 2019Beato te che hai trovato un meccanico che non si spaventa di fronte a lavori simili. Il mio sta facendo mille storie per una frizione ed i freni. Un mese e mezzo in officina e ancora non è pronto.
P.S. mi interessa il discorso insonorizzazione del motore. Hai mai fatto un articolo/video a riguardo? Vorrei farlo anche sul mio. Grazie!
ROBERTO ZAMBON
Mar 5, 2019Ciao Cristian, il meccanico è un “pezzo” fondamentale della catena, oggi come oggi trovarne uno in gamba, disponibile e serio è praticamente impossibile, se ci aggiungi la variabile dei mezzi d’epoca.. penso che la media sia uno ogni dieci circa, almeno questa è la mia statistica personale. No video e articoli sull’insonorizzazione ancora non li ho girati ma mi hai dato un’ottima idea! 😉
Ermanno detto battacchio
Apr 5, 2019Accidenti! Non mi ero resoconto della cosa perché capito solo ora su questa pagina! Tutto quello che ho scritto a questo punto è inutile…
Comunque faccia montare un radiatore dell’olio. Negli anni 80 non c’era, ma oggi lo si può comprare in internet e può cambiare in meglio la vita.
ROBERTO ZAMBON
Apr 5, 2019Salve Ermanno! Strano caso della vita il suo nome 🙂 Come mai un radiatore dell’olio dovrebbe migliorare la sitazione? Sono molto curioso, mi faccia sapere!
Ermanno detto battacchio
Apr 6, 2019Perché, ovviamente, abbassa la temperatura d’esercizio del motore, incrementare la capacità di raffreddamento del gruppo.
Non è una cosa solo da “turbo”, il 2e38 purtroppo è nato male per quel che riguarda il raffreddamento, va trattato come una macchina da corsa anche se è lento.
E si ricordi il trucchetto del riscaldamento cabina per raffreddare il motore, non c’è niente da modificare e funziona subito. Se ha fatto andare un B1, figuriamoci un E…
A riguardo del nome, se lo ricorda il film con pippo franco???
ROBERTO ZAMBON
Apr 9, 2019Ok capito, ma ripeto che il nostro 238 per fortuna non ha mai scaldato più di tanto, il motore chiaro si scalda ma in cabina si sta benissimo, anche perché ho isolato con sughero spesso 1 cm che se lo tocchi non scotta minimamente 🙂
Gabriele
Nov 10, 2020Ciao Roberto, il tuo e’ un 238E e non soffrira’ MAI di surriscaldamento perche’ ha un diverso impianto di raffreddamento. certo se rompi la pompa…
a me si ruppe il sensore temperatura ma me accorsi in tempo.
problema comune a tutte le versioni precedenti.
Trovo eccessivo il consumo, quello che ho avuto io fino al 1994 (238E panorama) 100 all’ ora 12/km/l
100 all’ ora con un gommone gonfio di 3.5metri 10km/l
velocita max 130 (di tachimetro)
alimentazione benzina
ciao
ROBERTO ZAMBON
Nov 10, 2020Ciao Gabriele, bè oddio dire che non soffrirà mai di surriscaldamento è un po’ estremo, il mio in effetti non ha mai patito troppo questo aspetto, ma da quanto sento in giro i possessori di 238 hanno quasi tutti problemi di acqua che bolle e cabina che diventa una sauna. Il consumo direi che è accettabile, mentre sulla velocità raggiungo i 120 ma non di più. Certo gli aspetti in gioco sono molti, peso, qualità pneumatici, distribuzione del carico, numero di ottani nella benzina… Grazie del commento intanto!