Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri. – Nelson Mandela
Ho atteso questo momento con pazienza. Atteso che i bimbi fossero un po’ più grandi. Che il Covid finisse. Che Ermanno uscisse dalla carrozzeria. Che un piccolo investimento messo da parte fruttasse. Alcune aspettative si sono avverate, altre no. Ma del resto così è la vita: non tutto va sempre secondo i piani, e a volte dobbiamo deciderlo noi quando è ora di mollare gli ormeggi. E quel momento per me è adesso. Sento che i tempi sono maturi per annunciare e raccontare un progetto a cui sto meditando e lavorando da più di un anno. Un progetto che ho ribattezza Road to Iceland: un’altra idea di libertà. La protagonista di questa avventura è lei, l’Islanda, terra promessa di ogni amante dei viaggi on the road. Un’isola incredibile da tanti punti di vista: il paesaggio, certo, ma anche – ad esempio – l’impiego di sole energie rinnovabili per riscaldare le case, ricaricare le auto elettriche (45% del mercato), coltivare pomodori in serra… TUTTO, almeno secondo i dati forniti dal governo, che in materia di trasparenza definirei più che affidabile.

Come fa un paese del genere, con così poco sole, a posizionarsi ai primi posti per l’utilizzo di energie rinnovabili? Geotermia, senza dubbio, ma non solo: la mentalità di questo popolo affascinante e culturalmente molto avanti gioca un ruolo cruciale nell’evoluzione verso un futuro a impatto zero. E il nostro vuole essere prima di tutto questo: un viaggi low impact, con utilizzo di combustibili fossili limitato al minimo, all’insegna dello zero waste e dell’autoproduzione di cibo. Obiettivi che portiamo avanti ormai da diversi anni, ma che in viaggio, fino a oggi, finiscono per crollare come un castello di carta. Mi sono chiesto allora perché non cercare di essere autosufficienti anche dentro Ermanno, grazie a soluzioni e tecnologie evolute (batterie al litio in cima alla lista, pellicole riscaldanti a 12 volt, e tante altre sorprese che vedrete in corso d’opera da qui al prossimo anno).

IL PRIMO TEST SULLE ALPI IN CAMPEGGIO SENZA GAS
Come sapete se ci seguite sui social, ho deciso dunque di affrontare un primo (severo) test in alta quota, al confine con l’Austria, nella valle dell’Anterselva, con una media di 4-5 gradi di giorno e -2 di notte. Senza gas. Il nostro sistema di riscaldamento era triplice:
- pellicole riscaldanti sotto il pavimento
- radiatore svedese da 600 watt
- radiatore norvegese da 1.500 watt
Il risultato è stato sorprendente: per mantenere la temperatura interna a 12,5 gradi bastava accendere le pellicole del pavimento a 12 volt, per portarla a 15/16 gradi era sufficiente il piccolo radiatore da 600 watt. Tanto è vero che il radiatore da 1.500 watt non lo abbiamo mai usato. Mai una volta in 6 giorni e 5 notti, al termine dei quali il consumo totale è stato di 45 kW/h, l’equivalente di 9 kW/h al giorno. Siamo ancora molto sopra alla media di 4 kW/h al giorno che vorrei raggiungere, e che ci permetterebbe, a pieno regime, di arrivare a 72 ore di autonomia senza ricarica. Ma attenzione, mancano ancora parecchie modifiche al van:
- coperture termiche frontali migliori di quelle che abbiamo ora, che includano anche il cruscotto
- finestrini doppia camera anche nel portellone posteriore, dove il ponte termico è ancora elevato
- radiatore a infrarossi a onda lunga al posto del radiatore elettrico, un prodotto che dovrebbe dimezzare il consumo energetico (da 600 a 300 watt).
- sistemi di ricarica alternativi come il mini eolico e altro
Dunque c’è ampio margine di miglioramento, e questo senza considerare che non sempre si viaggia a temperature prossime allo zero. Anzi: a dire il vero, se partiremo come abbiamo intenzione di fare a giugno, viaggiando prima in Svezia, poi in Norvegia e quindi in Islanda per un paio di mesi in totale, è probabile che riusciremo a riscaldarci con più facilità. Resta il fatto che sì, i lavori su Ermanno sono ancora molti, motivo per cui abbiamo ancora 14 mesi abbonanti davanti a noi.

IL VIDEO DI PRESENTAZIONE (E L’ALTRA IDEA DI LIBERTA’)
Il tema energetico, in questo particolare frangente storico, è a dir poco essenziale. Non è però soltanto alla punta dell’iceberg che dobbiamo guardare: ottimizzare i consumi e sfruttare, come avviene in Islanda, fonti rinnovabili in maniera preponderante non basta. La situazione climatica è prossima al collasso e lo sforzo richiesto per frenare il disastro che incombe non ha precedenti. Ciononostante, vedo ancora tante persone vivere in una bolla di libertà che include soltanto loro, e che finisce per nuocere a ecosistemi e popoli vicini e lontani, che in questo mondo hanno diritto di esistere quanto noi. Penso ai comportamenti di alcuni Youtuber, che vivono tra unboxing di paccottaglia e abbuffate di carne tanto per, penso ai mezzi giganteschi e non più sostenibili che consumano un litro di gasolio ogni 3-4 km, penso all’abitudine malsana di comprare solo dai supermercati, ignorando i produttori, i gruppi di acquisto e gli ecommerce più virtuosi.
Penso a quello che in 5 minuti raccontiamo in questo video, un’altra idea di libertà, appunto:
Mettete ora insieme tutte queste istanze, e otterrete qualcosa di più complesso e (spero) stimolante del solito viaggio con la GoPro in testa a fare sgommate e casino. L’augurio è che i nostri esperimenti – perché di questo al momento si tratta – possano ispirare anche altri, non necessariamente viaggiatori come noi (ma anche fossero solo camperisti sarebbe già un traguardo formidabile). Se riusciremo nell’intento, come spero, sarà anche merito vostro, che già ci avete consigliato e guidato in passato nelle scelte di alcuni prodotti e soluzioni.

Racconteremo quindi ogni preparativo, dal cambio di alternatore (fondamentale per produrre energia in moto) all’assetto rialzato, dal passaggio a un impianto a 24 volt alla prova di nuovi sistemi per la produzione di energia pulita (uno in particolare non vedo l’ora di testarlo, e non è la turbina eolica). Questo è Road to Iceland, l’avventura più ambiziosa, l’azzardo più rischioso, l’epopea che chiuderà il ciclo di Ermanno per dargli finalmente la pensione che merita (prima o poi doveva succedere, ma sarà un finale col botto).

Campo base, d’ora in poi, se vi farà piacere, sarete la nostra base logistica per guidarci durante questo lungo e appassionante viaggio. Allacciate le cinture, e che sia l’inizio di un nuovo inizio.
Comments
1 commentoSaverio
Ago 6, 2023Ciao,
Vi ho visti salire sulla mitica Norrona e poi in fase di sbarco in Islanda.
Avrei voluto salutarvi ma tra l’emozione dell’arrivo e le file diverse, vi ho perso di vista.
Buona strada…. In questo favoloso, pazzo, incredibile, paese ❤️🇮🇸
ROBERTO ZAMBON
Ago 27, 2023Grazie Saverio, siamo di rientro proprio adesso, spero sia andato tutto bene anche a voi, sarà per la prossima occasione. Confermo che l’Islanda è stata a dir poco sublime!