Un modo di ottenere il massimo dalla vita è di considerarla come un’avventura – William A. Feather
Mentre si avvicina il momento di tornare in strada con la nuova scoppiettante versione di Ermanno (data prevista per un primo test ufficiale il secondo week end di ottobre), rispolvero qualche foto di questa estate per parlare del viaggio in Corsica e delle tante belle cose che abbiamo visto lungo la strada. Uno degli argomenti di cui mi ero ripromesso di parlare è appunto lei, la strada, quella striscia di cemento che a volte costeggia il mare e ti offre un panorama sublime, e a volte lascia il posto alla ghiaia per diventare uno sterrato impervio che si inerpica su per la montagna. In Corsica le strade sono in buone condizioni ovunque, ma per chi non è mai stato in quest’isola, il dubbio di potersi spostare o meno in camper rimane: sarà il caso di muoversi con un fuoristrada o va bene anche un mansardato? E con il van? E se abbiamo solo una miserabile auto con una camperizzazione volante? Basterà? Non basterà? Ecco, in questo articolo vorrei rispondere a chi, come noi prima di partire, è in preda a dubbi e domande amletiche. Tranquilli, siete nel posto giusto.

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PUNTO PRIMO: NIENTE AUTOSTRADE (E NIENTE PEDAGGI)
La Francia, si sa, è cara impestata quando si parla di autostrade. Per una tratta anche breve i pedaggi sono più alti che in Italia, il che è tutto dire. Qui in Corsica si vince facile, perché le autostrade non sono contemplate, né al nord né al sud. Succede anche in Sardegna e in Sicilia, dove, giusto per dovere di cronaca, l’autostrada in realtà c’è, ma il casello non è in funzione (quantomeno all’epoca del nostro ultimo viaggio qualche anno fa). Dunque sì: quelle che vedete evidenziate in giallo su Google Maps, contrassegnate dalla lettera T seguita da un numero, sono strade normali, che non presentano particolari criticità. Non aspettatevi comunque le tre o quattro corsie per parte: c’è spazio per il sorpasso solo in alcuni frangenti, e anche se i corsi corrono come pazzi, il limite è quasi sempre di 90 km/h.
PUNTO SECONDO: LE DIMENSIONI CONTANO (E ANCHE IL PESO)

Assodato che le strade principali sono percorribili bene o male da qualsiasi mezzo, passiamo alle strade e stradine interne, che poi sono quelle che vi portano nei posti più spettacolari. Ad esempio alla fine delle vallate tipiche della Corsica, molto simili a canyon, ognuna con il suo fiume che poi si trasforma in torrente che poi esplode in una fragorosa cascata e svanisce in cielo negli anfratti della montagna. Ecco, arrivare in quei posti è un piacere per gli occhi e per il cuore, ma dovete munirvi di pazienza e, se avete un mezzo parecchio ingombrante, anche di un po’ di sano buonsenso. I rischi maggiori, per quello che abbiamo visto noi, sono tre:
- rocce sporgenti sulla parete che costeggia la strada, ne ricordo bene in diversi punti, e ne ho fotografata apposta una che vi riporto qui sotto evidenziata in rosso. Con mezzi molto alti e larghi il pericolo di strisciare la fiancata è sempre in agguato.

- strettoie e curve a gomito, soprattutto in montagna e nelle zone interne, dove la strada a volte si restringe fino a 2 metri di larghezza o poco più, non saprei come individuare in anticipo questi punti, ma un (ottimo) navigatore di quelli specifici con le misure delle strade potrebbe essere di aiuto.

- ponti e ponticelli con massa fino a 3,5 tonnellate, il pericolo forse più rilevante è quello della massa, che a pieno carico potrebbe superare le 3,5 tonnellate (e parlo anche di chi questo limite dovrebbe rispettarlo sulla carta, ma poi a conti fatti con i serbatoio pieni e il camper carico magari è fuori di mezza tonnellata). Che dire? Occhi aperti, perché alcuni di questi ponti cadono letteralmente a pezzi ed essendo in zone remote i cartelli sono un optional.

In ogni caso niente paura, abbiamo visto mezzi come questo in foto sotto arrivare negli stessi posti dove noi che eravamo in auto abbiamo avuto qualche difficoltà. Come sempre l’abilità del guidatore e la conoscenza del proprio camper o veicolo possono fare una differenza enorme!

PUNTO TERZO: SE NON HAI UN 4X4… GODI SOLO A META’

Per quanto sia al tempo stesso affascinato dal mondo 4×4 ma restio ad avventurarmi in terreni naturali che dovrebbero essere preservati e tutelati (e non calpestati dai copertoni di una jeep), devo ammettere che alcuni spot segnalati su Park4night avrebbero meritato una sacrosanta visita. La zona più gettonata e più selvaggia sembra essere il deserto delle Agriate, nella Corsica del Nord, e con lui tutta la zona centro-settentrionale intorno al Monte Cinto. L’alternativa, per chi come noi non è in possesso di un 4×4, è quella di rivolgersi a tour operator locali come Saleccia-off-road. Il costo di un’escursione in fuoristrada non è così economico ma nemmeno proibitivo. Ricordarsi solo che i bambini devono avere almeno 5-6 anni: come ci ha spiegato una ragazza al telefono, se non si raggiunge questa età minima il tour potrebbe risultare eccessivo.
A voi la parola, e buona strada come sempre!
