Se l’opportunità non bussa, costruisci una porta – Milton Berle
Certi argomenti richiederebbero un libro, ma nei limiti di un articolo qualcosa si può comunque capire, soprattutto se possiamo basarci su casi concreti. Le strade per trovare sponsor di viaggio al giorno d’oggi sono infinite, e non essendoci un corso ho dovuto cercarmele da solo. A volte è andata male, come quando ho utilizzato i principi dell’ingegneria sociale per parlare al telefono con un referente di Goodyear e avere quattro copertoni sponsorizzati (una parentesi che vi risparmio), altre volte è andata bene, e senza nemmeno troppi affanni, come accaduto per la collaborazione con l’azienda Selle Royal in occasione del nostro viaggio in Canada e relativo documentario. Di cose da dire ce ne sarebbero tantissime e tuttavia da qualche parte bisogna cominciare: iniziamo quindi dai fallimenti, e cioè dai tentativi da NON fare.
Indice dei contenuti
ERRORI DA EVITARE PER TROVARE SPONSOR DI VIAGGIO
La prima mossa che uno prova a fare per trovare sponsor di viaggi è quella di contattare i “big” del settore. Red Bull e Go Pro ad esempio sono aziende che promettono sponsorizzazioni “facili”, ma che nei fatti supportano per la stragrande maggioranza atleti e personaggi famosi, lasciando a noi comuni mortali le briciole (al massimo una action cam tanto per intenderci). Perdere tempo nella speranza di essere ricontattati è un vero spreco di energie, anche se il progetto di viaggio che hai in mente è veramente tosto. La stessa cosa, a mio modesto avviso, vale nei confronti degli enti pubblici, come i comuni, le regioni o le province. Qui il rischio è di ricevere tanti complimenti e poi essere rimbalzati da un ufficio all’altro senza mai venirne a capo. Difficile che un dipendente pubblico, per quanto in alto stia, si prenda la responsabilità di erogare un finanziamento a fondo perduto sotto forma di sponsor: meglio dare un’occhiata ai bandi per opere creative. Ce ne sono a livello nazionale e comunitario e spesso partecipano in quattro gatti perché in pochi li scoprono in tempo.
Chiaro, per andare in questa direzione (ma non solo) è importante che il progetto assuma una sua identità. Non basta decidere di attraversare la Patagonia a piedi, tanto per fare un esempio: bisogna raccontare una storia coinvolgente, creare contenuti di valore (fotografici o video), declinare la narrazione su aspetti naturalistici, etici, sociali, economici. Insomma, occorre rimboccarsi le maniche per trasformare il proprio viaggio in un’esperienza collettiva, che tutti (o quantomeno tanti) possano apprezzare. Questo è un requisito fondamentale sia per tutti o quasi i bandi in circolazione sia, a mio avviso, per eventuali proposte che avete intenzione di rivolgere a normali aziende e cosiddette PMI (Piccole e Medie Imprese). E qui, prima di parlarvi di alcuni casi concreti di sponsor che ci hanno supportato, veniamo al consiglio successivo, relativo a come risultare il più convincenti possibile.
LA TUA IDEA NON BASTA: CI VUOLE UN (BEL PO’ DI) PUBBLICO
Come già accennavo nel paragrafo precedente, non basta cercare sponsor millantando imprese megalomani. Al di là del fatto che non sei ancora partito, a nessuno interessa quanto ambizioso sia il traguardo che ti sei posto, ciò che conta (e che ormai guardano tutti) è quanto grande è il pubblico. È la tua audience che può fare la differenza. Ti riporto fra i tanti il caso di Mattia Miraglio, che sta girando il mondo a piedi. Non è il primo e non sarà l’ultimo, ma ha qualcosa che lo distingue da tanti altri: una base di fan pronti a seguire ogni giorno la sua avventura. Con ogni probabilità Mattia ha lavorato su questo aspetti PRIMA di contattare il suo “main” sponsor, e solo dopo aver coltivato la sua nicchia è passato all’azione. E i fatti gli hanno dato ragione, perché oltre a supporter secondari si è beccato la sponsorizzazione (non meglio identificata ma con ogni probabilità economica) della società AXACTOR specializzata in recupero crediti. Niente di così nobile come l’ideale del viaggio, ma pecunia non olet come si dice… e da qui alla vendita dell’immancabile libro sul tritacarne Amazon il passo è breve. Lascio a voi e alla vostra coscienza le considerazioni del caso.
ESEMPI DI SPONSOR CHE ABBIAMO COINVOLTO PER IL CANADA
Chi ci segue da un po’ è sicuramente a conoscenza del viaggio in Canada Orientale compiuto nell’estate del 2017 a bordo di Ermanno. Si è trattato di una piccola impresa che, abbinata alla produzione del documentario Road To Canada, ha richiesto non poche energie e parecchi soldi, senza contare le attrezzature tecniche necessarie per affrontare il viaggio. Sebbene la nostra fan base non fosse così vasta come quella di Mattia e di tanti altri, siamo riusciti a richiamare l’attenzione di alcuni interlocutori, piccoli e grandi, ciascuno dei quali ci ha in qualche modo aiutato. Di seguito qualche dettaglio su alcuni di questi sponsor e supporter di cui abbiamo esperienza diretta:
Europ Assistance (Compagnia assicurativa)
Contattati perché sapevo che avevano già sponsorizzato altri blogger e influencer. Così è stato anche per noi, con la fornitura di tre coperture assicurative (per me, per Maddalena e per Sebastiano) a titolo gratuito della durata di 40 giorni, per un valore complessivo di 600 euro circa. Anche gli amici di Vanfamilyontheroad hanno fatto lo stesso e anche loro sono stati sponsorizzati.
Selle Royal (Azienda di sellini per bici)
Questo contatto ci è stato dato grazie alla società Anima Film che ha curato la realizzazione del documentario. Sono andato a parlare di persona con la responsabile marketing e abbiamo ottenuto un finanziamento economico significativo in cambio di un paio di video e di un articolo dedicato al nostro viaggio.
Mes Retail e Bimbiallaria
In questo caso si trattava di due piccoli ecommerce con i quali ero già in contatto per conto mio. Entrambi hanno sposato la scommessa di supportarci con la fornitura di strip LED e centralina (120 euro circa) e abbigliamento tecnico per Seba (altri 100 euro circa). Niente di speciale, ma quando si parla di un investimento a triplo zero anche questi contributi aiutano a contenere il budget.
NUOVI SPONSOR PER IL VIAGGIO IN ISLANDA NEL 2021
Qualcuno forse lo sa già, altri lo scopriranno adesso o più avanti. Nel 2021 abbiamo intenzione di portare Ermanno in Islanda ed esplorare l’isola percorrendo la celebre Ring Road. Memori dei preparativi frenetici del Canada, ho pensato di prendermi avanti e iniziare a contattare partner interessati a fornirci supporto operativo, per il momento sul solo fronte delle attrezzature. È nata così l’idea dei gruppi di acquisto per batterie al litio e per pannelli solari. Nei giorni scorsi ho ricevuto la prima batteria sponsorizzata da 250 Ah LiFePo4 in cambio della mia attività di testimonial e coordinatore del gruppo (questo e i successivi) e a breve dovrei ricevere due moduli fotovoltaici Giocosolutions con regolatore di carica per le batterie al litio, sempre in cambio della mia collaborazione come testimonial e referente. Un sistema alternativo, ma ce ne potrebbero essere chissà quanti altri. Le vie degli sponsor, insomma, sono infinite, tutto sta nel darsi da fare, spremersi le meningi e avere bene in testa una strategia di comunicazione. La fortuna e il dio del viaggio faranno il resto!