L’Europa divenne ricca perché sfruttò l’Africa, e gli africani lo sanno – Desmond Tutu
Prima o poi sarebbe dovuto accadere. L’Africa del Nord è davvero a un tiro di schioppo dall’Italia, e continuare a ignorarla come abbiamo fatto finora ci sembrava inconcepibile. Del resto muoversi con un camper non è così semplice, in Africa: esclusi paesi notoriamente a rischio come l’Algeria o la Libia, e depennato per il momento uno stato troppo lontano (con due bimbi piccoli) come il Marocco, la scelta non poteva che ricadere sulla Tunisia. È appunto qui che andremo a trascorrere il Natale e il Capodanno. Grande all’incirca quanto la Lombardia e il Veneto insieme, la Tunisia offre strade in buone condizioni, livelli di sicurezza discreti, numerose attrattive degne di nota e strutture per dormire la notte. Che altro aspettarsi da uno stato del Nord Africa?
Sappiamo bene che il nostro camper van ha i suoi limiti (non è un 4×4 tanto per dirne una), ma quelli che sembrano a prima vista dei limiti possono trasformarsi in grossi vantaggi nel momento in cui dovesse capitare un guasto. Difficile immaginare che un meccanico tunisino sappia sistemare una centralina di un T6, ad esempio. Più probabile che possa cambiare pompa dell’olio o sbloccare la ganascia di un freno a tamburo con un martello. Elettronica no, meccanica sì: il principio sacro e condiviso da ogni viaggiatore che ha messo piede fuori dai confini dell’Europa. Senza contare che di fare i fenomeni sulle dune del deserto ci interessa meno di zero, e non perché non possiamo permettercelo ma perché ci sono ambienti, ne sono convinto, che vanno rispettati e temuti.
L’ITINERARIO: 10 GIORNI DA TUNISI A DOUZ E RITORNO
L’itinerario di un viaggio in Tunisia con il camper (tanto più con un camper a due ruote motrici) è abbastanza scontato: escluse le zone di confine con la Libia e l’Algeria, per altro inaccessibili causa blocchi militari di sicurezza, ed escluso ovviamente il deserto del Sahara a sud, ciò che resta da visitare è tutta la parte evidenziata nella cartina qui sotto presa in prestito da Google Maps.
La cittadina di Douz, conosciuta come la “porta del deserto”, potrebbe essere il punto più estremo verso il quale spingerci, ma è chiaro che fare programmi lascia il tempo che trova: in Africa, dicono, i programmi non esistono. Ci imbarcheremo a Civitavecchia e arriveremo a Tunisi il 23 dicembre. Trovare i biglietti non è stato facile perché le nostre esigenze prevedono orari fattibili per bambini piccoli (fortunatamente partiremo nel primo pomeriggio e arriveremo nel primo pomeriggio senza scali), camere private dove dormire la notte e il posto garage per Ermanno. La difficoltà è stata assolvere a tutti questi vincoli insieme, comprese le date, ma sul tema ricerca & acquisto del biglietto parlerò in un post a parte perché potrebbe essere utile anche ad altri.
Una volta lì la carta verde dovrebbe bastare, ho letto in ogni caso che si può stipulare un’assicurazione extra a prezzi accessibili. Vedremo. Per il resto non abbiamo aspettative, prevediamo di percorrere suppergiù 2.000 km tra andata e ritorno, una distanza che in 10 giorni si può affrontare senza problemi. Campeggi e aree di sosta sembrano essercene in abbondanza: solo su Park4night ne sono segnalati al momento in cui scrivo 65 in tutto il paese (nella foto sopra ne vedete uno inserito appunto nella app, in zona Gafsa sulla costa). Insomma, le premesse sembrano favorevoli e noi siamo pronti per un Natale e Capodanno on the road divertente e… a tutto gas!