Quando un esercito dei bianchi combatte gli indiani e vince, questa è considerata una grande vittoria, ma se sono i bianchi ad essere sconfitti, allora è chiamata massacro – Proverbio dei Chiksika
A differenze delle molte interviste pubblicate finora nel blog, oggi abbiamo ospite una persona che conosciamo bene. Lei si chiama Marissa ed è la moglie di mio fratello Marco. Per chi ha visto il documentario Road To Canada, si tratta di un volto noto, ciò che non si vede nel film, tuttavia, è il suo impegno a sostegno di cause umanitarie importanti e difficili. Marissa è fondatrice e rappresentante dell’ONG Aura Fredoom International, impegnata su diversi fronti con progetti di azione e solidarietà concreti. Molte le battaglie portate avanti in questi anni, in particolare nella lotta alla prostituzione minorile in paesi difficili come il Nepal. Se abbiamo deciso di intervistarla è perché anche noi (anzi, voi) nel nostro piccolo siamo riusciti a dare un contributo a questa associazione. Prima di partire, avevamo infatti messo in conto che semmai fossimo riusciti a realizzare questo documentario, 1 euro per ogni copia sarebbe andata ad Aura Freedom. Sappiamo che questi soldi verranno gestiti nel migliore dei modi per finanziare un progetto delicato, di cui sarà Marissa stessa a parlarci. Ecco le nostre domande e le sue risposte!
Benvenuta Marissa, grazie intanto per il tempo che ci dedichi e per aver accettato la proposta di collaborazione. Ci vuoi raccontare più nel dettaglio di cosa si occupa Aura Freedom?
AURA FREEDOM è un’organizzazione a favore delle donne che opera in Canada e in Nepal per promuovere i diritti umani, contro il traffico di esseri umani, il matrimonio precoce e altre forme di violenza di genere. Aura Freedom crede che l’emancipazione e l’educazione delle donne e ragazze possa portare la pace, la libertà e la giustizia nel mondo.
Aura Freedom vuole fornire l’opportunità di sviluppare, dalle bambine alle donne, fiducia in sé stesse, autostima e indipendenza. Questo in collaborazione con diversi partner, attraverso programmi e progetti sostenibili che promuovono l’educazione e la consapevolezza dei diritti umani. L’educazione è SEMPRE la chiave del successo e promuovere progetti che diffondono educazione è il solo modo per uno sviluppo reale e a lungo termine.
n Canada, lavoriamo contro il traffico di esseri umani attraverso programmi di advocacy e di sensibilizzazione. Noi siamo parte del network che combatte il traffico di esseri umani a Toronto e stiamo lavorando con la città di Toronto per migliorare la sua risposta a questo crimine. Lavoriamo fianco a fianco con i sopravvissuti al traffico, compresi i nativi canadesi, che sono parte integrante della nostra prevenzione e dell’identificazione delle vittime.
Stiamo inoltre studiando la possibilità di un progetto per una comunità del nord in Canada dove donne Inuit e bambini sono sottoposti a gravi violazioni dei diritti umani e discriminazione.
In Nepal, realizziamo progetti locali guidati da donne che rispondono al problema di violenza e disuguaglianza che le stesse subiscono. Abbiamo lavorato in molte comunità post-terremoto e abbiamo costruito più di 10 rifugi per donne in campi per rifugiati. Abbiamo condotto una ricerca sul matrimonio precoce nella regione del Terai del Nepal, dove la situazione è peggiore. Siamo anche nel processo di ricostruzione di una scuola.
L’obiettivo del programma è quello di prevenire il traffico di giovani al fine di sfruttamento sessuale, promuovendoli attraverso l’educazione sule cause e la grande diffusione del traffico sessuale a Toronto. Il programma serve anche come mezzo di identificazione delle vittime e riferimento per i sopravvissuti del traffico e della violenza sessuale ai servizi appropriati. Per ogni sessione, Aura Freedom è accompagnata da un consulente specializzato in traumi per fornire accesso immediato ai servizi sociali e distribuire un elenco completo di referenze di organizzazioni di servizi dislocate in tutta Toronto.
Affrontando i fattori di rischio e la vulnerabilità, nonché le cause alla base del traffico e della violenza, tra cui l’iper-sessualizzazione di donne e ragazze, il razzismo sistematico, la povertà e la cultura dello stupro, i giovani hanno il potere di tutelarsi e reciprocamente proteggersi. Ad oggi, l’80% delle presentazioni ha avuto partecipanti che hanno dichiarato di essere stati vittime del traffico, le stesse sono state indirizzate ai servizi. Il progetto ha anche causato un’azione sociale significativa, con oltre il 75% dei partecipanti intervistati che indicava che avrebbero intrapreso azioni contro il traffico di esseri umani.
Questo programma è rafforzato dalle nostre numerose partnership. In qualità di membri attivi e di lunga data del “Network contro il traffico di esseri umani di Toronto”, Aura Freedom ha promosso relazioni strette con numerosi fornitori di servizi in tutta la città, coordinandosi con loro regolarmente. Aura Freedom ha svolto un ruolo fondamentale nel lancio della prima linea di assistenza per il traffico di esseri umani a Toronto, nonché nello sviluppo di un modello di risposta al problema per creare un sistema di risposta della città in questi casi.
Inoltre, collaboriamo con la polizia di Toronto per portare il programma di prevenzione alle scuole ad alto rischio di diverse aree. Abbiamo persino addestrato agenti di polizia sul programma in modo che possano servire meglio le loro comunità.
Quindi il problema del traffico di esseri umani esiste persino in Canada e riguarda in particolare i popoli nativi? Perché proprio loro?
Questa domanda non può essere risolta brevemente, ma cercherò di riassumere.
Perché i popoli indigeni (in particolare donne e ragazze) sono particolarmente vulnerabili allo sfruttamento sessuale? Una parola sola: COLONIALISMO.
L’impatto del colonialismo e le eredità delle scuole residenziali e i loro effetti intergenerazionali hanno paralizzato le comunità indigene canadesi. La maggior parte dei canadesi indigeni può identificarsi con uno o più dei seguenti fattori di rischio:
- Violenza familiare e abuso infantile
- povertà, senzatetto, mancanza di beni di prima necessità di sopravvivenza (alcune comunità delle Prime Nazioni non hanno accesso all’acqua potabile sicura … immaginatevi!)
- discriminazione razziale e di genere
- mancanza di istruzione
- migrazione
- dipendenze da sostanze stupefacenti
In molte comunità indigene, queste cause profonde sono associate a condizioni di vita rurale / remota. Il risultato è un ambiente complesso che contribuisce ad aumentare il rischio per le donne e le ragazze indigene nell’essere sessualmente sfruttate e trafficate.
NB: la prostituzione non è mai stata considerata una pratica accettabile o tradizionale nelle culture indigene. Prima della colonizzazione, la prostituzione non esisteva nelle comunità delle “First Nations”. Le donne erano considerate sacre e importanti e venivano consultate prima di qualsiasi decisione importante della comunità.
Dalla slide qui sotto – pag Human Trafficking Prevention and Awareness in Toronto – si legge che il traffico di esseri umani si verifica OGNI GIORNO a Toronto. Sembra incredibile, ci puoi spiegare meglio la questione?
Ci sono più di 1000 casi registrati di donne indigene scomparse e uccise in Canada “Missing and Murdered Indigenous Women-MMIW”, alcune delle quali si ritiene siano state trafficate. Le loro famiglie hanno richiesto un’indagine su questi casi per anni senza successo. L’attuale governo Canadese al potere ha finalmente promesso di rendere questa inchiesta una priorità, tuttavia non abbiamo ancora visto alcun progresso “reale” finora.
Si sente spesso dire che le associazioni mafiose sono presenti anche in America, soprattutto nelle grandi città. Pensi che nel traffico di esseri umani siano coinvolte anche loro?
Il traffico di esseri umani coinvolge certamente il crimine organizzato ed è altrettanto redditizio o forse anche più redditizio, della vendita di armi da fuoco o droghe. Ma non stiamo parlando solo di bande o della mafia. Lo sfruttamento sessuale dei bambini è stato scoperto all’interno di agenzie governative di diversi paesi e persino delle Nazioni Unite. La corruzione è ovunque e il nostro lavoro, delle volte, sembra piu’ grande di noi. Ma noi non ci spaventiamo e non ci fermeremo mai.
Che cosa fa in concreto il governo canadese per rimediare a questo dramma? E i canadesi, sono consapevoli di tutto ciò?
Il governo canadese ha finalmente iniziato a riconoscere il traffico di esseri umani come una questione importante dei diritti umani in Canada e trattarlo di conseguenza. Noi (gruppi locali, organizzazioni femminili, case famiglia, rifugi, ecc.) abbiamo fatto molto rumore per molti, molti anni. La Provincia dell’Ontario ha recentemente rilasciato oltre 70 milioni di dollari di fondi per combattere il traffico di esseri umani nella nostra provincia e fornire servizi migliori per i sopravvissuti, compreso l’alloggio e l’istruzione. Le forze dell’ordine e gli avvocati di stato stanno ricevendo anche una formazione in modo che i casi di traffico di esseri umani vengano gestiti correttamente in tribunale e i protettori / sfruttatori inizino a ricevere le sentenze che meritano e le vittime siano protette e rispettate. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare.
Dal tuo punto di vista i turisti stranieri dovrebbero visitare le riserve dove vivono i nativi americani? O si tratta di luoghi che andrebbero boicottati?
In generale, dovresti visitare una riserva solo se sei stato invitato da quella comunità “First Nations”/ indigeni. Non visiterei una riserva a meno che non ci fosse qualcosa che sto dando alla comunità e loro ne sono pienamente consapevoli e hanno acconsentito alla mia visita o, ancora meglio, volevano che li visitassi. Non ritengo che siano una “attrazione turistica” per essere controllati dalla tua lista di viaggio.
Aura Freedom è un’associazione solida e riceve diversi contributi da parte di imprenditori, privati e non solo. Tu che hai vissuto anche in Italia, che differenze vedi fra italiani e canadesi nel concetto di solidarietà e donazione?
Questa è una domanda difficile a cui rispondere, visto che ho anche radici Italiane. In generale, i Canadesi sembrano essere più generosi in termini di donazioni ai nostri progetti. Inoltre tendono ad essere più aperti e la giustizia sociale è più importante per molti giovani Canadesi. Potrebbe avere qualcosa a che fare con una società più multiculturale, tuttavia è solo un’ipotesi. Il governo Canadese è anche una delle nazioni più generose in termini di fondi per il sociale e sviluppo internazionale. Tuttavia, questo non vuol dire che non ho mai visto gli Italiani sostenere cause o effettuare donazioni, devo solo ammettere che c’è un certo cinismo e sfiducia tra alcuni Italiani quando si tratta di farlo.
Come vengono investiti in concreto i soldi raccolti per il progetto Human Trafficking Prevention and Awareness in Toronto?
I fondi vanno direttamente a sostenere i costi del progetto. Per il progetto “Human Trafficking Prevention and Awareness”, i fondi vengono distribuiti tra spese per consulenti di traumi, fondi di emergenza per i sopravvissuti, spese di viaggio per i nostri facilitatori, materiale per la formazione, cibo per i giovani che visitiamo nei rifugi per senzatetto e altro ancora. “Operiamo in piccolo”, il che significa che abbiamo pochissimi costi generali. Anche il nostro ufficio ci e’ stato donato.
Qual è il gesto più bello che hai ricevuto in cambio del tuo aiuto in questi anni di attivismo?
Un “Ti voglio bene, Marissa” regalatomi da una sopravvissuta del traffico molto speciale. Non c’è niente che posso chiedere più dell’amore (e fiducia) di qualcuna che era sicuro che non avrebbe mai più amato nessuno.
Hai qualche libro o film che consiglieresti per chi volesse approfondire le tematiche trattate da Aura Freedom?
Amo questa domanda. Ci sono libri infiniti che potrei elencare. Tuttavia, quello che racchiude tutto sarebbe: “Half the Sky” di Nicholas Kristof e Sheryl WuDunn. Il film ha lo stesso nome.
E adesso il classico finale che chiude ogni nostra intervista: niente parole, solo un’immagine, la tua preferita, da regalare ai lettori.