Chi non comprende che insegnare a un bambino a mangiare, a lavarsi, a vestirsi, è lavoro ben più lungo, difficile, e paziente che imboccarlo, lavarlo, vestirlo. Il primo è lavoro dell’educatore: il secondo è il lavoro inferiore e facile del servo – Maria Montessori
Dopo avervi raccontato la prima puntata di questa trilogia del “Viaggio senza”, ovvero “In Viaggio Senza Pannolini“, a cui farà seguito In viaggio senza passeggino, vi voglio raccontare dei nostri viaggi senza pappette. Eh già, proprio loro, le stesse pappette che nessun adulto si sognerebbe mai di mangiare ma che invece, immancabilmente, ci ostiniamo a proporre ai più piccoli ogni santo giorno. I pediatri stessi le chiamano pappe e sono il risultato di una combinazione di brodo vegetale, farine precotte e in alcuni casi, carne / pesce liofilizzati.
Poi c’è la versione, decisamente preferibile, fatta in casa, in cui le neomamme si impegnano al massimo (persino le fino ad allora donne-in-carriera-solo-aperitivo-e-cucina-immacolata) a produrre minestrine e vellutate di verdure con i migliori prodotti del supermercato sotto casa. Dosi precise, confezioni di farine, minipimer, frullatori, passaverdura… sono solo alcuni degli strumenti che servono (??) per sfamare i nostri bambini. Non esattamente comodo, soprattutto in viaggio. In particolare nel genere di viaggio “slow” che piace a noi, in cui il lato gastronomico, tra gli altri, ha un peso significativo. Sì, siamo di quelli che assaggiano tutto quello che il territorio ha da offrire. Essendo un bambino (già dai 6 mesi) in grado di gestire il cibo solido grazie alle gengive (durissime) o ai dentini e a un apparato digerente ormai maturo, abbiamo deciso di semplificarci la vita e proporre a SuperSeba di auto svezzarsi.
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Perché scegliamo l’autosvezzamento
L’autosvezzamento è un metodo secondo il quale il bambino si arrangia (già qui mi aveva conquistato!), mangia autonomamente (sviluppando velocemente la coordinazione mano-occhi) e quanto vuole lui. Questo (antico) metodo semplifica di molto la vita di una mamma alle prese con lo svezzamento, per non parlare del risparmio. Addio pesate, addio dosi, arrivederci cucchiaino, SuperSeba avrebbe mangiato quando fosse stato pronto a farlo (non ci sono stati dubbi , si è fatto capire perfettamente) quello che mangiamo noi. Un pelo più cotto, inizialmente, per aiutarlo nella masticazione che per lui era una totale novità. Un modo bellissimo di avvicinare il bambino al cibo e alla convivialità della tavola.
Lasciamo che il bambino si svezzi da solo durante i nostri pasti, chiedendo e ottenendo piccoli assaggi di tutte le portate. In questo modo, senza forzature, si adeguerà alla dieta e agli orari della famiglia. In realtà non facciamo altro che anticipare, senza alcun pericolo, quello che inevitabilmente avverrebbe comunque dopo: il bambino mangerà, prima o poi, nel bene e nel male, quello che si mangia in famiglia. Per questo è importante dare, da sempre, il buon esempio con una corretta alimentazione. L’autosvezzamento garantisce un’esperienza con il cibo a tutto tondo, favorisce l’armonia famigliare e lo stare insieme. L’aspetto educativo e, in un certo senso, didattico sono in assoluto quelli principali; per me è ciò che spicca su tutto.
Ingredienti speciali: tanta flessibilità, cibo sano e un pizzico di coraggio
Lo stress da “avrà mangiato abbastanza” non è mai esistito, sostituito da un po’ di ansia da strozzamento, le prime volte. Sì perché prima di capire come gestire il cibo in bocca qualche volta è capitato che il bimbo tossisse, sembrava “strozzarsi”. In realtà stava solo imparando a mangiare solido (cosa che dovrà fare prima o poi anche dopo le pappette, nel metodo tradizionale) ed è sempre uscito dall’impiccio da solo, senza spaventarsi, anzi, pronto per cominciare a mangiare di nuovo!
Io e Roberto abbiamo ovviamente fatto il corso della Croce Rossa sulle manovre pediatriche di disostruzione delle vie aeree, e lo consigliamo a tutti: nonni e babysitter compresi (qui trovate il calendario dei corsi regione per regione).
Quando mi chiedono: “Ma come fai a essere così rilassata mentre ha un pezzo di raviolo/pane/zucchina/oliva in bocca?” rispondo che ho avuto modo di vedere con i miei occhi che è perfettamente in grado di gestirlo, quindi sto serena perché agitandomi probabilmente si spaventerebbe. L’unico aspetto importante è che il bambino sia concentrato su quello che fa. Niente giochini, “cucchiai-aeroplanini” che volano attorno al seggiolone ecc.. quando si mangia si mangia e deve concentrarsi perché è un’operazione per ora complicata.
Vederlo mangiare è uno spettacolo! Adora gli spaghetti, i taralli, i tortellini e le olive… se questo non è un italiano DOC non so davvero chi possa esserlo…
Svezzamento in viaggio
Torniamo al tema di partenza. Ora che vi ho spiegato il nostro “non-metodo” potete immaginare quanto in realtà risulti semplice. Nessuna pappetta da riscaldare (anche se Ermanno potrebbe farlo egregiamente in qualsiasi situazione), strani aggeggi da portarsi appresso, si guarda il menù nel caso di bar/osteria/ristorante e ci si arma di grembiule “tutta altezza”. Nel caso del pranzo al sacco funziona ugualmente perché portiamo via una passata di verdure (da scaldare sui fornelli di Ermanno se serve), gallette di riso, ricotta (tenuta al fresco nel frigo del fiat 238), mooolta frutta e improvvisazione. Il divertimento è assicurato!
PS: un consiglio pratico: assicurarsi di avere MOLTA PAZIENZA, mettere dei giornali sotto il seggiolone e pulire tutto solo a fine pasto, altrimenti si rischia di impazzire. Enjoy!
Approfondimenti sull’autosvezzamento:
Letture : L. Piermarini “io mi svezzo da solo”, “Lascia che il tuo bimbo si svezzi da solo” Gill Rapley, Tracey Murkett
Comments
1 commentoAle@Saltomentale
Ago 14, 2022Non posso che raccomandare anche io. Abbiamo abbandonato le pappette dopo un paio di tentativi mortificanti e con l’autosvezzamento fin qui è stato bellissimo! La nostra piccola è stata un pochino più tardiva di Seba, ma se la cava alla grande ormai. Ottimo anche il libro di Piermarini.
Grazie per il consiglio dei giornali, fin qui abbiamo sfruttato una scopa a vapore per dare una passata post-pappa, ma è una bella seccatura…
ROBERTO ZAMBON
Ago 25, 2022Vai di autosvezzamento, fascia portabebé, vasino o addirittura elimination comunication (quest’ultima è la svolta, ma ci vuole costanza e pazienza). Non solo risparmi un botto di soldi ma vedi pure i tuoi figli crescere in modo più sano, e nel rispetto del pianeta che ora come ora non se la passa per niente bene. In bocca al lupo!